Almeno 38 persone sono morte per gli incendi boschivi nel nord dell’Algeria

I resti di un autobus bruciato dall'incendio che si è sviluppato nel nord dell'Algeria (EPA/STR via ANSA)
I resti di un autobus bruciato dall'incendio che si è sviluppato nel nord dell'Algeria (EPA/STR via ANSA)

Giovedì, in diverse aree del nord dell’Algeria, si sono sviluppati alcuni incendi boschivi, che hanno causato almeno 38 morti e circa 200 feriti. Circa 350 persone, inoltre, sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni. La provincia più colpita è stata quella di El Tarf, nel nord-est dell’Algeria e vicino al confine con la Tunisia: solo in quell’area si sono sviluppati 16 incendi e sono morte almeno 24 persone.

Sembra che le operazioni di spegnimento siano ancora in corso: finora hanno coinvolto circa 1700 agenti, con elicotteri e più di 200 veicoli su ruota.

In totale gli incendi sono stati 39, alimentati anche dalle alte temperature e dal vento. Si sono aggiunti agli altri che si erano già sviluppati in Algeria quest’estate: solo ad agosto ce n’è stato un centinaio. Il ministro dell’Interno dell’Algeria, Kamal Beldjoudarly, ha detto che finora gli incendi hanno distrutto almeno 26 chilometri quadrati di terreno e almeno 8 chilometri quadrati di boschi. L’anno scorso, sempre a causa degli incendi boschivi, si stima che in Algeria siano morte almeno 90 persone e siano stati bruciati circa 100 chilometri quadrati di terreno.