Giorgia Meloni dice che la fiamma del simbolo di Fratelli d’Italia non c’entra col fascismo

Sostiene che sia «il riconoscimento del percorso fatto da una destra democratica» nella storia della Repubblica

(Cecilia Fabiano/ LaPresse)
(Cecilia Fabiano/ LaPresse)

Sabato il partito di destra Fratelli d’Italia ha depositato il proprio simbolo in vista delle prossime elezioni. Il simbolo contiene la fiamma tricolore, un’immagine che ha accompagnato tutti i partiti di estrema destra nella storia repubblicana italiana e che negli ultimi giorni è finita di nuovo al centro di varie polemiche, in particolare per i tentativi con cui in varie occasioni la leader del partito Giorgia Meloni ha cercato di prendere le distanze dal fascismo.

In un discusso video rivolto alla stampa estera, mercoledì Meloni aveva detto che «la destra italiana ha consegnato il fascismo alla storia ormai da decenni, condannando senza ambiguità la privazione della democrazia e le infami leggi anti-ebraiche»: dichiarazioni che sono sembrate deboli, soprattutto considerando le contiguità di alcuni esponenti di Fratelli d’Italia con l’estrema destra italiana e il neofascismo.

La vicepresidente dell’Emilia-Romagna Elly Schlein aveva osservato che «se lasci la fiamma nel simbolo non bastano due minuti di video per smarcarsi dalle ambiguità», mentre l’ex presidente della Camera Laura Boldrini aveva definito la fiamma una «raffigurazione del regime che risorge dalla tomba del dittatore». Tra gli altri, venerdì la senatrice a vita Liliana Segre aveva commentato le dichiarazioni di Meloni sul fascismo a Pagine Ebraiche, il mensile dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, dicendo che Meloni avrebbe dovuto «togliere la fiamma dal logo del suo partito».

Inizialmente Meloni non aveva risposto alle polemiche. Adesso, parlando con il Corriere della Sera, ha fatto sapere che:

La fiamma nel simbolo di FdI nulla ha a che fare con il fascismo, ma è il riconoscimento del percorso fatto da una destra democratica nella nostra storia repubblicana. Ne andiamo fieri.

Meloni ha anche detto di essere «stanca» di una campagna elettorale che ha definito «di livello molto basso», e ha accusato il Partito Democratico di mettere in atto la «solita demonizzazione» nei confronti di Fratelli d’Italia, che i sondaggi dicono essere al momento il più popolare partito italiano.

La fiamma tricolore fu innanzitutto il simbolo del Movimento Sociale Italiano (MSI), il partito fondato nel 1946 da ex fascisti e membri della Repubblica Sociale Italiana, e che per quasi cinquant’anni fu il principale partito di estrema destra d’Italia. Non è chiaro chi lo scelse e per quale motivo, ma il disegno della fiamma fu inserito nel simbolo del partito fin dall’inizio. Il movimento giovanile dell’MSI, la Giovane Italia, utilizzava invece come simbolo una fiaccola tricolore.

La fiamma, che secondo alcune versioni fu disegnata dallo stesso Giorgio Almirante, ex dirigente del regime fascista e collaborazionista dei nazisti prima di diventare lo storico leader del MSI, in sé non ha dirette connessioni con il ventennio fascista, dove il simbolo più usato era il fascio littorio. Come ha spiegato Domani, esiste qualche legame con la simbologia degli Arditi, il reparto dell’esercito che ebbe un ruolo importante nel mito fondativo del fascismo, e che erano soprannominati “fiamme nere” (ma erano chiamati così anche altri reparti, come gli Alpini, le “fiamme verdi”). Un’altra diffusa teoria dice che il trapezio che racchiude la scritta M.S.I (senza il punto dopo la I finale, peraltro) rappresenta la tomba di Benito Mussolini, e la fiamma un lume acceso.

Di certo c’è che la fiamma è stata usata da quasi tutti i partiti neofascisti e postfascisti d’Italia, anche dopo lo scioglimento del Movimento Sociale Italiano nel 1995, e che quindi è diventata un simbolo da cui moltissimi elettori di destra si sentono rappresentati. Rimase per esempio nel simbolo di Alleanza Nazionale, il partito che negli anni seguenti cercò di allontanarsi dalle politiche più estremiste dell’MSI per diventare un partito di destra più moderno, atlantista ed europeista; fu adottata come simbolo anche da Azione Giovani, il movimento giovanile del partito di cui Meloni fu presidente, che conservò anche molto nero, il colore associato al fascismo.

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