Il governo svedese estraderà un uomo ricercato in Turchia, il primo dopo l’accordo di giugno per entrare nella NATO

La prima ministra svedese Magdalena Andersson e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan dopo un incontro della NATO a Madrid, lo scorso 29 giugno (AP Photo/Andrea Comas)
La prima ministra svedese Magdalena Andersson e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan dopo un incontro della NATO a Madrid, lo scorso 29 giugno (AP Photo/Andrea Comas)

Il governo svedese ha deciso di estradare in Turchia un uomo che era stato condannato per frode nel 2013 e nel 2016. È il primo caso di estradizione da quando lo scorso giugno Svezia e Finlandia avevano firmato un accordo con la Turchia per poter entrare nella NATO, che prevedeva l’impegno dei primi due a estradare una serie di «criminali terroristi» ricercati in Turchia. Non è chiaro però se la persona che sarà estradata faccia parte della lista concordata a giugno con la Turchia, e un portavoce del ministro della Giustizia svedese ha dettoReuters di non voler rilasciare commenti in merito. Benché il grosso delle richieste di estradizione della Turchia riguardi persone di etnia curda accusate di gravi reati (ma perseguitate dal governo turco, secondo numerosi analisti), l’estradizione di una persona accusata di reati comuni è vista come un segno di buona volontà da parte della Svezia.

L’accordo sull’estradizione era stato firmato dopo che inizialmente la Turchia aveva opposto un veto all’ingresso dei due paesi nella NATO, accusandoli di sostenere e accogliere membri di alcune organizzazioni curde, in particolare del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), che il presidente e il suo partito considerano come organizzazioni terroristiche. Il veto era stato tolto dopo che Svezia e Finlandia si erano impegnate a collaborare nella lotta al PKK e all’estradizione di alcuni criminali ricercati in Turchia. Per consentire l’ingresso di un nuovo paese nella NATO, è necessario che tutti gli altri paesi membri votino a favore.