L’Indiana ha approvato una nuova legge statale che rende illegale l’aborto

Attivisti per il diritto di accesso all'aborto fuori dalle aule del parlamento dell'Indiana (AP Photo/Arleigh Rodgers)
Attivisti per il diritto di accesso all'aborto fuori dalle aule del parlamento dell'Indiana (AP Photo/Arleigh Rodgers)

L’Indiana ha approvato una legge statale che rende illegale l’aborto: è il primo stato degli Stati Uniti a redigere, discutere e approvare una nuova legge che limita l’accesso all’interruzione di gravidanza dopo che lo scorso 24 giugno la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva ribaltato la sentenza del 1973 conosciuta come “Roe v. Wade”, che garantiva il diritto all’aborto a livello federale.

Molti stati governati dai Repubblicani avevano preparato apposite leggi che erano state pensate proprio per entrare in vigore subito dopo la decisione dei giudici, chiamate “trigger laws”, e così era stato.
L’Indiana non aveva una legge pronta, ma è appunto il primo stato ad averla preparata e approvata dopo la sentenza: aveva iniziato a discutere della possibilità di vietare l’aborto subito dopo la decisione della Corte Suprema.

La nuova legge è stata approvata dalle due camere dello stato, entrambe a maggioranza repubblicana, poi è arrivata al governatore Repubblicano Eric Holcomb, che l’ha firmata nella notte di venerdì.
Il Senato dell’Indiana ha approvato la legge con 29 voti a favore e 19 contrari, la Camera con 61 voti a favore e 39 contrari. La legge prevede alcune eccezioni al divieto: permette l’aborto in caso di grave rischio per la vita della donna o in caso di gravi anomalie fetali, e lo ammette nei casi di stupro e incesto, ma solo fino alla decima settimana di gravidanza. L’introduzione delle eccezioni ha diviso i Repubblicani: alcuni di loro volevano che il divieto fosse assoluto.