Il sesso è un po’ tutto uguale

La globalizzazione ha portato a un'omologazione di pratiche e modelli, a discapito delle differenze presenti nelle varie culture e società

Una scena del film "Casablanca" del 1942
Una scena del film "Casablanca" del 1942
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L’edizione francese di Slate ha pubblicato un articolo in cui sostiene come la globalizzazione non abbia omologato solamente il modo in cui ci vestiamo, cosa mangiamo, beviamo o come lavoriamo, ma anche la sessualità. «Seduzione e sesso sono praticamente gli stessi in tutto il mondo», scrive Slate, sostenendo che l’omologazione sia avvenuta a discapito delle particolarità e delle pratiche specifiche di ciascuna cultura.

La sessualità ha una propria storia e una propria evoluzione, così come le pratiche che ne fanno parte. Alcune erano comuni alle diverse culture del mondo, altre no, alcune erano riservate solo a poche persone mentre molte altre ne restavano escluse. La seduzione e l’erotismo, spiega ad esempio Slate, sono pratiche molto recenti. Per molto tempo, in Europa, Asia o Africa, il popolo e le donne non vi avevano accesso ed erano soprattutto gli uomini dell’aristocrazia a beneficiarne. In India, il Kāma Sūtra, scritto tra il VI e il VII secolo, era destinato all’alta società indiana. Allo stesso modo, le danzatrici del ventre in Medio Oriente o le geishe giapponesi si esibivano di fronte a uomini facoltosi.

Nemmeno il bacio ha un carattere “universale”, e nemmeno universalmente “umano”. Nel 2015, uno studio pubblicato su American Anthropologist, una prestigiosa rivista statunitense di antropologia, aveva mostrato che meno della metà delle 168 civiltà prese in esame prevedeva l’esistenza del bacio. Ne era stata trovata traccia solamente in 77 civiltà fra quelle esaminate, cioè il 46 per cento del totale. Il bacio connotato sessualmente era presente in tutte le civiltà esaminate del Medio Oriente e nella maggior parte di quelle asiatiche ed europee. Era invece assente in tutte le dieci società esaminate provenienti dall’America Centrale e decisamente minoritario nelle civiltà sudamericane e africane.

Eppure, spiega Slate, una delle evoluzioni più recenti della sessualità e di ciò che ne fa parte (o almeno della rappresentazione della sessualità) è una sua standardizzazione su modelli e pratiche che vengono definite occidentali, e che hanno creato un’omologazione anche all’interno delle stesse culture occidentali.

Philippe Brenot, psichiatra, antropologo e autore assieme a Laëtitia Coryn di L’incroyable histoire du sexe, un graphic novel sulla storia del sesso che uscirà a fine agosto in Francia in un’edizione aggiornata (in Italia, la prima edizione è edita da Mondadori), ha spiegato ad esempio che «fino agli anni Settanta e Ottanta» ciascuna cultura o ciascun paese aveva delle proprie specifiche caratteristiche: se da una parte funzionavano come degli stereotipi, dall’altra avevano un legame materiale con la storia, la cultura, la struttura sociale e l’educazione di quello stesso paese.

I francesi, fino a un certo punto, rappresentavano ad esempio l’amore libero, gli italiani erano un modello di seduzione, e così via. «Oggi ci si veste tutti con gli stessi marchi internazionali. E queste differenze sono state cancellate», dice Brenot.

Questo processo di standardizzazione è iniziato dal bacio, a partire dagli anni Venti, quando il cinema di Hollywood ha cominciato a essere esportato e visto in tutto il mondo. In Cina, in Africa, in Germania e in Messico si sono cominciate a guardare le produzioni realizzate negli Stati Uniti, dove i baci sulla bocca rappresentavano l’apice del romanticismo, della seduzione e delle pratiche preliminari. Le persone, spiega Brenot, cominciarono dunque a prendere familiarità con il bacio alla francese e a baciarsi, anche se prima di allora non era affatto presente nel loro mondo.

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La standardizzazione della sessualità è ancora in corso e avviene oggi non solo attraverso il cinema, Internet e le serie televisive, ma anche attraverso la pornografia mainstream, quella disponibile su siti come Pornhub, per capirci. Tutto questo materiale plasma il modo in cui si concepisce il sesso o lo si fa, come se ne parla e crea anche ben precise idee di mascolinità, femminilità, intimità e relazioni. «Guardiamo film per adulti, per lo più prodotti negli Stati Uniti. La loro visione ispirerà le nostre fantasie e i nostri gesti», spiega Slate. E ancora: «Ci si seduce, ci si mette insieme e si divorzia in base a determinati modelli».

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Anche i luoghi romantici stanno diventando globali: «Una spiaggia paradisiaca, la Tour Eiffel, l’isola di Santorini. Per essere una coppia ideale ed essere riconosciuta come tale, devi farti fotografare in questi luoghi che sono luoghi-simbolo dell’amore. La mancanza di originalità, una postura da consumatori di romanticismo, questa tendenza impoverisce l’immaginazione».

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Naturalmente, e al di là dell’omologazione in corso, continuano a resistere delle pratiche sessuali specifiche. Nella regione dei Grandi Laghi dell’Africa orientale, ad esempio, si pratica da secoli il kunyaza, che ha lo scopo di facilitare l’orgasmo e l’eiaculazione femminile durante il rapporto, mentre nel Taoismo sono previsti dei metodi per controllare l’eiaculazione maschile.