Sono state disposte misure cautelari contro 5 persone per una truffa da oltre un milione di euro sul reddito di cittadinanza 

(ANSA/US GDF)
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Martedì la procura di Torino ha disposto misure cautelari nei confronti di 5 persone accusate di essere coinvolte a vario titolo in una truffa per cui alcuni cittadini stranieri percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza. L’operazione è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Torino: per una persona, una dipendente di un patronato, sono stati disposti gli arresti domiciliari, mentre per le altre quattro, tutte di cittadinanza rumena, è stato disposto l’obbligo di firma (cioè doversi presentare fisicamente ogni giorno alla polizia giudiziaria e firmare un registro).

Secondo le indagini condotte dalla procura di Torino, la truffa – da oltre 1 milione e 400mila euro – aveva permesso a 314 cittadini stranieri che vivevano all’estero di dichiararsi residenti in Italia in modo da percepire il reddito di cittadinanza. La dipendente del patronato per cui sono stati disposti gli arresti domiciliari avrebbe inoltrato le loro richieste al portale INPS utilizzando documenti e dichiarazioni false, assistita dalle altre quattro persone, che agivano da «collettore» tra lei e i beneficiari indebiti. Le indagini sono ancora in corso: al momento si stanno facendo alcuni accertamenti su 3mila persone che percepiscono il reddito di cittadinanza.