È iniziata la controffensiva ucraina per riconquistare Kherson
Gli ucraini stanno cercando di isolare le forze russe e tagliare loro i rifornimenti: è una battaglia importante per molte ragioni
È iniziata da qualche giorno la controffensiva ucraina per riconquistare Kherson, città che si trova nel sud dell’Ucraina e che fu la prima di una certa importanza a essere occupata dai russi all’inizio della guerra. L’esercito ucraino ha abbattuto le principali vie di comunicazione della città: secondo alcuni funzionari della Difesa britannica, al momento Kherson si troverebbe completamente isolata dagli altri territori occupati dall’esercito russo. Questo potrebbe comportare diversi problemi ai russi sia per mantenere il controllo della città, sia per garantire i rifornimenti all’esercito sul fronte occidentale.
In generale Kherson ha una grande rilevanza per entrambi gli eserciti: è un importante avamposto per i russi, dal quale vengono lanciati molti attacchi verso altre città della regione e oltre i confini regionali. Si trova infatti vicino alla foce del fiume Dnipro e non lontano dalle città portuali di Mykolaiv e Odessa, entrambe obiettivi russi. Nelle ultime settimane alcuni militari e politici ucraini avevano confermato l’obiettivo di riprendersi Kherson, e per questo era stato fatto evacuare dall’area il più alto numero possibile di civili ucraini.
L’azione più concreta di questa controffensiva è stata compiuta giovedì, quando l’esercito ucraino ha colpito con i missili HIMARS forniti dagli Stati Uniti l’importante ponte Antonivskiy, sul Dnipro, che dà accesso a Kherson da est.
Il ponte è ancora in piedi ma è stato danneggiato e reso inutilizzabile: era uno dei passaggi chiave per attraversare il Dnipro. I russi, che hanno occupato gran parte del territorio a est del fiume, usavano queste vie per rifornire l’esercito a ovest del Dnipro. Gli ucraini hanno colpito anche un terzo ponte di collegamento sul fiume Inhulets, a nord-est di Kherson e hanno sostenuto di avere bombardato altri obiettivi attorno alla città nel tentativo di isolare i russi e di tagliare i rifornimenti.
Nonostante diversi analisti abbiano sottolineato l’importanza dell’attacco ucraino, uno dei capi dell’attuale amministrazione filorussa di Kherson, Kirill Stremousov, ha negato che la città possa essere in pericolo. Ha ammesso che da giorni diversi missili ucraini stanno colpendo la zona, ma ha detto che i rifornimenti saranno comunque possibili con traghetti e ponti di barche, specificando: «Questa non è un’occupazione, il nostro futuro è con la Russia».
Il governo ucraino dice che la Russia starebbe invece spostando una parte consistente del suo esercito per difendere le aree che ha conquistato nel sud dell’Ucraina (questa informazione non è stata confermata da altre fonti, per ora): sarebbe un segno che la Russia sta dando grande priorità al fermare la controffensiva ucraina per Kherson e che siamo in una fase della guerra in cui è costretta a concentrarsi su una strategia difensiva, abbandonando parte dell’offensiva.
Una riconquista di Kherson da parte dell’Ucraina avrebbe inoltre un forte valore simbolico, perché è la città dove i russi in un certo senso hanno “normalizzato” di più la loro occupazione. Alcuni giorni fa l’agenzia russa Tass aveva scritto che le autorità filorusse di Kherson stavano organizzando un referendum per formalizzare l’annessione.
Nonostante la buona riuscita di queste prime offensive, ci sono comunque dubbi sul potenziale di attacco a disposizione dell’Ucraina. In altre fasi della guerra c’erano stati contrattacchi anche efficaci, ma erano state operazioni su scala più ridotta. L’impressione è che un contrattacco come quello di Kherson richieda molte più armi offensive rispetto a quelle a disposizione delle forze ucraine. Liberare la zona potrebbe voler dire dare inizio a una lunga ed estenuante guerriglia nell’area intorno al Dnipro e nella città di Kherson, con possibili ingenti perdite tanto per l’esercito russo quanto per quello ucraino.
I russi intanto stanno compiendo attacchi su altre città ucraine: il più grave è stato compiuto giovedì contro un hangar a Kropyvnytsky, una città dell’Ucraina centrale, dove almeno 5 persone sono state uccise e 25 ferite. Ci sono stati nuovi bombardamenti anche nella zona di Kiev e a Kharkiv, la seconda città del paese.