«Io non ho scelto di essere alto o basso»

Renato Brunetta ha detto di aver sofferto molto per gli insulti sulla sua statura ricevuti dopo essere uscito da Forza Italia e durante tutta la sua carriera

Renato Brunetta ospite al programma della giornalista Lucia Annunziata, Mezz'ora in più, il 24 luglio 2022 a Roma (ANSA/CLAUDIO PERI)
Renato Brunetta ospite al programma della giornalista Lucia Annunziata, Mezz'ora in più, il 24 luglio 2022 a Roma (ANSA/CLAUDIO PERI)

Domenica Renato Brunetta, ministro della Pubblica amministrazione nel governo dimissionario di Mario Draghi, è stato ospite al programma di Rai 3 Mezz’ora in più, condotto dalla giornalista Lucia Annunziata. Verso la fine della sua intervista, Brunetta ha parlato molto apertamente delle sofferenze che ha vissuto durante tutta la sua carriera per gli insulti e i commenti di scherno ricevuti a causa della sua statura (Brunetta è alto 1 metro e 54), e ha concluso dicendo:

Io non ho scelto di nascere alto o basso: io son responsabile delle mie idee e di quello che ho fatto, di quello che faccio, della mia storia, dei miei libri. Io son responsabile di questo, ma non di essere “tappo” o “nano”. Vede che bello, che posso dirlo? Non mi era mai successo, grazie Lucia.

Brunetta stava parlando della sua recente uscita da Forza Italia – in cui aveva militato ininterrottamente per oltre 20 anni – dopo che la scorsa settimana il partito aveva deciso insieme a Lega e Movimento 5 Stelle di non votare la fiducia al governo Draghi, provocandone di fatto la caduta. Ha detto di essersi molto dispiaciuto per le parole del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, il quale aveva commentato l’uscita di Brunetta e di altri esponenti storici dal partito con la frase «riposino in pace».

Incalzato da Lucia Annunziata, Brunetta ha ammesso di aver sofferto anche per altre «invettive personali» subite da parte di Berlusconi «e dal suo ambiente», facendo poi capire di riferirsi a Marta Fascina, deputata di Forza Italia e compagna di Berlusconi. Dopo l’uscita di Brunetta dal partito Fascina aveva postato su Instagram la scritta «Roma non premia i traditori», accompagnata dalla canzone di Fabrizio de André Un giudice, che parla della carriera, fra molti pregiudizi, di una persona di bassa statura: il riferimento a Brunetta era piuttosto evidente.

«È una vita che io vengo violentato per la mia altezza, o meglio per la mia bassezza. Nel senso, mi dicono o tappo o nano. E ho sofferto, su questo, e continuo a soffrire, non mi è passata», ha detto Brunetta. Poi ha aggiunto di essersi abituato ai commenti sgradevoli sulla sua statura e di avere ormai «le spalle larghe», dopo molti anni di carriera da personaggio pubblico e politico, dicendo di essere dispiaciuto più che altro «per tutti quei bambini e bambine che non hanno avuto la fortuna di essere alti, belli» e che soffrono per questo.

Alla fine Brunetta, visibilmente emozionato, ha ringraziato Annunziata, ammettendo di non essere mai riuscito prima a parlare in pubblico di questo aspetto privato della sua vita.