Enrico Letta dice che col M5S «il percorso comune si è interrotto e non può riprendere»

È la prima volta che il segretario del PD esclude in maniera netta un'alleanza in vista delle elezioni politiche del 25 settembre

(Cecilia Fabiano/LaPresse)
(Cecilia Fabiano/LaPresse)

Il segretario del Partito Democratico Enrico Letta ha dato una lunga intervista a Repubblica in cui ha parlato dei principali temi della campagna elettorale appena iniziata per elezioni politiche, che si terranno il 25 settembre. Letta si è soffermato in particolare sull’alleanza fra PD e Movimento 5 Stelle, ribadendo in maniera molto netta che «il percorso comune si è interrotto» con la caduta del governo guidato da Mario Draghi, innescata proprio dal M5S, e «non può riprendere». È la prima volta che Letta parla in maniera così chiara dell’interruzione dell’alleanza col M5S. Scrive Repubblica:

Grazie anche a Giuseppe Conte, il suo fresco ex alleato. C’è ancora una possibilità che faccia parte anche lui della coalizione elettorale?
“No. Il percorso comune si è interrotto il 20 luglio e non può riprendere, è stato un punto di non ritorno. Lo avevo avvertito che non votare la prima fiducia sarebbe stato lo sparo di Sarajevo”.

Se Conte all’ultimo avesse votato la fiducia a Draghi l’avrebbe ripreso a bordo?
“Con i se non si ragiona. Conte ha fatto le sue scelte e i suoi calcoli. Ha aperto un varco per le elezioni e Salvini non aspettava altro. Ma non è successo tutto in un giorno”.

Letta ha anche risposto a una domanda sui risultati ottenuti dall’alleanza col M5S, rivendicandola come un «percorso» di cui il PD «non può e non deve pentirsi».

Dal 2019 al 2022 ci sono stati tre anni importanti e utili, gli anni della pandemia, del Next Generation Eu, del Conte due e del governo Draghi e sono stati possibili grazie a un lavoro comune tra Pd e 5S che ha favorito una evoluzione del Movimento. A inizio legislatura l’idea che il M5S potesse sostenere un governo Draghi sarebbe suonata come una bestemmia in Chiesa. Senza il Conte due avremmo avuto Salvini primo ministro dopo il Papeete. Anche oggi che il rapporto si è interrotto è evidente che non sono più i 5S del vaffa. Di questo percorso il Pd non può e non deve pentirsi.

In un altro passaggio dell’intervista Letta ha lasciato intendere che il PD non ha ancora deciso con chi allearsi per le prossime politiche, escluso il M5S, ma ha detto invece che «parleremo con tutti».