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  • Mercoledì 20 luglio 2022

Ranil Wickremesinghe è il nuovo presidente dello Sri Lanka

È l'ex primo ministro ed è considerato tra i principali responsabili della crisi: la sua elezione potrebbe peggiorare le proteste nel paese

(Paula Bronstein/Getty Images)
(Paula Bronstein/Getty Images)
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Il parlamento dello Sri Lanka ha eletto l’ex primo ministro Ranil Wickremesinghe come nuovo presidente del paese. Prenderà il posto di Gotabaya Rajapaksa, fuggito dal paese la scorsa settimana dopo che i manifestanti avevano assaltato il palazzo presidenziale. Wickremesinghe resterà in carica fino a novembre del 2024, la naturale scadenza del mandato lasciato da Rajapaksa.

La scelta di Wickremesinghe come nuovo presidente potrebbe peggiorare le enormi proteste popolari che vanno avanti da settimane, visto che i manifestanti ritenevano anche lui responsabile della grave crisi economica dello Sri Lanka.

Wickremesinghe si era dimesso da primo ministro solo pochi giorni fa, per provare a placare le proteste. Dopo le dimissioni di Rajapaksa era stato nominato presidente ad interim, ed era considerato il principale favorito per quest’elezione: era stato scelto come candidato dalla coalizione di governo, guidata dal Fronte Popolare, il partito populista di destra di Rajapaksa.

Wickremesinghe è stato eletto con 134 voti, contro gli 82 del suo principale avversario, Dullas Alahapperuma, un dissidente del partito di Rajapaksa che era sostenuto dalle opposizioni (guidate dal partito Samagi Jana Balawegaya, “Potere al Popolo Unito”, che al suo interno ospita posizioni diverse: conservatori, socialdemocratici, liberali e altri ancora). Il parlamento srilankese è composto da 225 membri: dal momento che due non hanno votato, un candidato per essere eletto aveva bisogno di almeno 112 voti (cioè più del 50 per cento). I candidati erano in tutto tre.

La giornata di oggi è considerata “storica” per lo Sri Lanka: da quando il paese ha raggiunto l’indipendenza, nel 1948, non si era mai votato in parlamento per rimpiazzare un capo di stato, anche perché non era mai successo che se ne dimettesse uno. Solitamente il presidente viene eletto dal popolo, in elezioni presidenziali che avvengono in un momento diverso da quelle parlamentari (lo Sri Lanka è una repubblica semipresidenziale, come la Francia).

Ranil Wickremesinghe ha ricoperto sei volte la carica di primo ministro e nella sua carriera aveva già perso in due occasioni la possibilità di diventare presidente, nel 1999 e nel 2005. Diversi giornali e osservatori avevano già segnalato che una sua vittoria avrebbe potuto provocare ulteriori proteste nel paese: Wickremesinghe è visto dalla popolazione fortemente vicino all’ex presidente Rajapaksa.

Ieri i manifestanti hanno bruciato di fronte all’ufficio del presidente un fantoccio che lo rappresentava, chiedendone le dimissioni ancora prima che potesse essere eletto. Vista la sua impopolarità, solo pochi parlamentari avevano dichiarato pubblicamente che avrebbero votato per lui (nonostante avesse un ampio sostegno).

Lo Sri Lanka ha bisogno di un governo stabile per poter negoziare con il Fondo Monetario Internazionale un pacchetto di aiuti che permetta al paese di uscire dalla crisi, la peggiore dal 1948. La crescita dell’inflazione ha fatto in modo che nel paese scarseggiassero beni di prima necessità come prodotti alimentari, medicinali e carburante. Rajapaksa e la sua famiglia, che hanno dominato la politica srilankese negli ultimi vent’anni, sono ritenuti i principali responsabili della crisi, anche se le proteste di queste settimane hanno riguardato tutto il governo srilankese. Circa dieci giorni fa i manifestanti fa erano arrivati ad assaltare il palazzo presidenziale: pochi giorni dopo Rajapaksa era fuggito prima alle Maldive e poi a Singapore, da dove aveva annunciato le sue dimissioni.

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