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  • Sabato 9 luglio 2022

Ons Jabeur è una tennista diversa

Ha un modo di giocare «tutto fatto di raffinatezza e inventiva» e oggi ha giocato la sua prima finale in un torneo del Grande Slam

(Justin Setterfield/Getty Images)
(Justin Setterfield/Getty Images)
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Aggiornamento: Ons Jabeur ha perso la finale di Wimbledon contro la kazaka Elena Rybakina in tre set: 3-6; 6-2; 6-2.

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Nel pomeriggio di oggi Ons Jabeur, tennista tunisina di 27 anni, giocherà la finale singolare femminile del torneo di Wimbledon contro Elena Rybakina, russa naturalizzata kazaka. Se dovesse vincere, Jabeur sarebbe la prima persona nata in un paese del continente africano a vincere un torneo del Grande Slam (cioè i quattro tornei più importanti del tennis). Sarebbe un record sia per il tennis femminile che per quello maschile: l’unico altro tennista nato in un paese africano a raggiungere una finale di uno Slam era stato il sudafricano Kevin Anderson, che nel 2017 e nel 2018 era stato finalista agli US Open e a Wimbledon, ma in entrambi i casi era stato sconfitto.

Oltre che per questo, di Jabeur si parla però anche per il suo stile di gioco fantasioso e spettacolare. «Le piace esplorare la gamma di possibili colpi in una maniera che ricorda Roger Federer», ha scritto di lei il New York Times; e anche il Wall Street Journal ne ha apprezzato la capacità di intrattenere e sorprendere grazie a un tennis «tutto fatto di raffinatezza e inventiva».

(Justin Setterfield/Getty Images)

Jabeur è nata nella città costiera di Ksar Hellal, nell’est della Tunisia, e oltre al tennis da ragazza praticò anche calcio e pallamano. A 13 anni scelse però il tennis, trasferendosi a Tunisi, la capitale del suo paese, per giocare con maggiore frequenza e intensità. Nel 2010 arrivò in finale nel singolare femminile del torneo giovanile del Roland Garros e l’anno successivo lo vinse battendo in finale la portoricana Mónica Puig, che nel 2016 vinse l’oro alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, alle quali Jabeur uscì al primo turno.

Per un periodo, Jabeur visse e si allenò in Belgio e in Francia ma da alcuni anni è tornata in Tunisia, dove vive col marito, che è anche suo preparatore atletico. Nel 2020, un anno che iniziò all’81° posto della classifica mondiale, arrivò ai quarti di finale degli Australian Open e nel 2021 raggiunse lo stesso risultato a Wimbledon. Sempre nel 2021 vinse inoltre il suo primo torneo WTA, ad Abu Dhabi, e entrò per la prima volta tra le dieci migliori tenniste al mondo.

A proposito dei suoi primi anni da tennista professionista, Jabeur ha detto: «sono impaziente e volevo ottenere subito risultato, sinceramente mi aspettavo di fare meglio, perché già da juniores ero una di quelle brave, e vedevo altre tenniste della mia età fare sempre meglio, mentre io non ero ancora al loro livello, e ne ero gelosa».

Seppur senza grandissime vittorie e nonostante ci abbia messo alcuni anni ad arrivare nei primi posti della classifica mondiale WTA, già da qualche tempo Jabeur era comunque considerata una delle tennisti in grado di vincere uno dei quattro più importanti tornei al mondo, ed è inoltre parecchio seguita nel suo paese, dove è soprannominata “ministra della felicità”: «ora il tennis è come il calcio» ha detto in una recente intervista commentando la popolarità che il suo sport ha ottenuto in Tunisia grazie a lei.

Nel 2022 Jabeur è migliorata molto, ottenendo a Madrid la vittoria nel torneo più importante della sua carriera. Per distacco, la più importante sarebbe però quella di Wimbledon, in cui Jabeur affronterà peraltro una tennista che come lei non ha mai vinto uno dei tornei del Grande Slam e che anzi, così come lei, fino a questo torneo non era mai nemmeno andata oltre i quarti di finale.

Fino al 2020, Jabeur aveva giocato a Wimbledon, sull’erba, solo quattro partite, perdendone tre. «Nelle ultime settimane» ha scritto però il Wall Street Journal «qualcosa del suo gioco vintage e non ortodosso sembra essersi rivelato molto adatto all’erba».