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  • Giovedì 7 luglio 2022

Quali sono le guide di viaggio più vendute in Italia

Nel 2022 ne sono state comprate molte di più e la classifica delle più richieste suggerisce dove vogliamo andare in vacanza

(Il Post)
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Uno dei settori dell’editoria che hanno ottenuto buoni risultati commerciali dall’inizio dell’anno è quello delle guide di viaggio: nei primi quattro mesi del 2022 se ne è venduto il 132 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2021 secondo i dati dell’Associazione italiana editori (AIE). La ragione è facilmente intuibile: la fine di molte restrizioni agli spostamenti per il coronavirus ha favorito progetti di vacanze in luoghi lontani.

I dati sulle vendite delle guide turistiche più richieste suggeriscono invece quali siano i paesi e le città che in questo periodo interessano di più come meta di vacanze.

Le guide di Lonely Planet, pubblicate dalla casa editrice torinese EDT, sono tra le più popolari sia in Italia sia nel resto del mondo; il catalogo comprende circa 300 guide, frasari e libri fotografici. Le sue 10 guide più vendute dall’inizio dell’anno sono:

1. Parigi
2. Napoli
3. Islanda
4. Lisbona
5. New York City
6. Portogallo
7. Barcellona
8. Venezia
9. Sicilia
10. Valencia

«Come è normale che sia nel contesto attuale, prevalgono, almeno fino ad oggi, alle porte della stagione dei grandi viaggi, le guide alle città perché nei primi sei mesi dell’anno sono i viaggi brevi, i weekend a farla da padrone», commenta Angelo Pittro, responsabile per l’Italia di Lonely Planet. «L’Europa monopolizza la classifica, con la sola eccezione di New York City che storicamente è stato, quasi ogni anno, il titolo più venduto». In questo mese si prevede un aumento delle vendite di guide come Isole della Grecia, Marocco, Abruzzo e Molise e Calabria, di cui è appena uscita una nuova edizione.

Per quanto riguarda le Rough Guides, che in Italia sono pubblicate da Feltrinelli e hanno un catalogo di circa un centinaio di titoli, «le due mete che fino al primo lockdown l’avevano fatta da padrona erano New York e Londra, oggi Islanda e Parigi sono le guide più vendute», spiega Fabio Abate, direttore commerciale del Polo Editoriale Feltrinelli. «Parigi si è avvantaggiata su Londra dopo la Brexit e sicuramente il collegamento con il Frecciarossa l’ha resa decisamente più fruibile di altre capitali europee. L’Islanda è diventata una meta ambita per la possibilità di visitare un paese, oltre che bellissimo, forse più sicuro di altri per quanto riguarda il COVID».

Anche Pittro definisce la guida dedicata all’Islanda la «vera star degli ultimi anni», le cui vendite sono riprese non appena sono ripartiti in gran numero i viaggi all’estero. «Al contrario, Giappone, altra stella luminosa nel firmamento del turismo negli ultimi 10 anni, ancora patisce la mancata riapertura totale», aggiunge.

Parigi compare al primo posto anche nella top ten delle guide del Touring Club Italiano, la storia associazione dedicata al turismo, seguita in gran parte da guide per mete italiane:

1. Parigi, Cartoville
2. Napoli, Cartoville
3. Roma, Cartoville
4. Normandia/Bretagna, Guida verde
5. Puglia, Guida verde
6. Toscana, Guida verde
7. Roma, Guida verde
8. Marche, Guida verde
9. Sardegna, Guida verde
10. Umbria, Guida verde

Le “cartoville” sono guide tascabili, adatte ai fine settimana, e quindi a una vacanza in città, mentre le “Guide verdi” sono quelle più lunghe e approfondite.

Le guide turistiche sono libri particolari. Innanzitutto perché quelle più popolari in Italia (le più vendute in generale sono le Lonely Planet) sono in buona parte traduzioni di edizioni straniere di grande successo. Anche se non tutto è tradotto: «Oggi più che mai, il nostro lavoro non consiste nella semplice traduzione di titoli scritti in inglese ma sempre di più scriviamo titoli dedicati all’Italia e non solo», chiarisce Pittro. Proprio in questi giorni ad esempio gli autori italiani di Lonely Planet si trovano in Albania per lavorare alla prossima edizione della guida del paese.

Inoltre più che di “traduzioni” bisognerebbe parlare di “adattamenti”, perché nel curare le edizioni italiane si tiene conto di alcune differenze di punti di vista che potrebbero esserci tra gli autori originali e i lettori italiani, soprattutto per le guide dedicate a città o a regioni italiane. «Viene verificato che la “vista” estera del nostro paese sia corrispondente alla realtà», dice Abate: «Può capitare che alcuni autori stranieri descrivano il nostro paese in maniera, diciamo, “pittoresca”, rischiando di toccare qualche suscettibilità del turista o operatore italiano. In questi casi si interviene anche solo per mitigare l’effetto di una innocente battuta che una volta tradotta può essere poi equivocata».

Le guide turistiche sono libri particolari anche perché quelle nuove non sono riscritte da capo, ma sono revisioni delle edizioni precedenti, in cui si dà conto di chiusure, aperture e altre novità su musei, ristoranti, hotel e altri tipi di posti interessanti per chi viaggia. In media vengono aggiornate ogni due anni o tre (nel caso di destinazioni «meno battute dal turismo», specifica Abate) anche se la pandemia da coronavirus ha cambiato anche le tempistiche e ha portato alla riduzione della produzione di guide, non solo in Italia.

Gli editori di guide somigliano un po’ ai giornali inoltre per il fatto di ricevere, anche sollecitandoli, riscontri dei lettori/turisti che usano i loro prodotti. «Il dialogo con i nostri lettori, per noi, è sempre stato fondamentale», racconta Pittro: «Se sommiamo le richieste che provengono dai diversi canali e sui temi più diversi, dalle segnalazioni di variazioni sui contenuti fino alla richiesta di informazioni su nuove uscite o nuovi posti da inserire nell’edizione successiva, possiamo parlare di centinaia di richieste per i titoli più venduti a qualche decina per i titoli meno diffusi». Abate aggiunge: «Per fortuna sono davvero minime le segnalazioni di errori o imprecisioni nel testo». Non mancano comunque le opinioni: «Non abbiamo molti argomenti “tecnici” per la signora che si è lamentata, a suo dire naturalmente, del taglio “troppo LGBT” della Rough Guide Feltrinelli di Amsterdam».