Una giudice del Mississippi ha rifiutato la richiesta di bloccare una legge che renderà illegale l’aborto nello stato da giovedì

(AP Photo/Rogelio V. Solis, Pool)
(AP Photo/Rogelio V. Solis, Pool)

Martedì una giudice dello stato americano del Mississippi ha rifiutato di bloccare temporaneamente una legge che renderà illegale l’aborto nello stato nella maggior parte dei casi. È una di quelle leggi contro l’aborto chiamate “trigger laws”: cioè norme che erano state approvate negli scorsi anni in 13 stati americani e che sarebbero “scattate” (to trigger in inglese vuol dire “attivare”, “far scattare”) non appena la Corte Suprema degli Stati Uniti avesse eliminato il diritto all’aborto a livello nazionale.

È quello che è successo due settimane fa, e che ha permesso di vietare l’aborto in molti di questi 13 stati in modo automatico, senza bisogno di ulteriori passaggi legislativi e in molti casi nel giro di poche ore.

Nel Mississippi il divieto avrà effetto da giovedì: l’aborto sarà consentito solo nei casi in cui la donna rischi di morire, o in casi di stupro e incesto. L’unica clinica dello stato che praticava aborti aveva provato a contestare il divieto, citando in giudizio i funzionari statali, ma la giudice Debbra Halford ha rifiutato la richiesta. Al momento le “trigger laws” che vietano l’aborto sono state bloccate solo in 4 dei 13 stati americani in cui esistevano: Texas, Louisiana, Kentucky e Utah.

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