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  • Sabato 2 luglio 2022

Ci sarà uno scambio di prigionieri tra Russia e Stati Uniti?

Secondo alcuni media russi e americani, per liberare la cestista statunitense Brittney Griner la Russia vorrebbe il famoso trafficante di armi Viktor Bout

Brittney Griner durante la prima udienza del suo processo, il 27 giugno (AP Photo/Alexander Zemlianichenko)
Brittney Griner durante la prima udienza del suo processo, il 27 giugno (AP Photo/Alexander Zemlianichenko)
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Secondo varie analisi e indiscrezioni pubblicate dai giornali americani, la Russia starebbe cercando di organizzare uno scambio di prigionieri tra la giocatrice di basket statunitense Brittney Griner, arrestata in Russia a febbraio perché aveva con sé alcune cartucce per un vaporizzatore con olio di hashish, e Viktor Bout, un cittadino russo noto per essere uno dei maggiori trafficanti d’armi degli ultimi decenni, condannato a 25 anni per aver venduto enormi quantità di armi a terroristi e criminali di guerra.

La possibilità di uno scambio è stata sollevata inizialmente dai media russi, che hanno ricordato come da anni il governo stia cercando di riportare in Russia Bout, condannato nel 2010 a 25 anni di prigione negli Stati Uniti. L’agenzia di stampa statale Tass ha perfino sostenuto, citando fonti anonime, che i negoziati per lo scambio sarebbero già in corso tra le autorità americane e quelle russe. Gli Stati Uniti però non hanno confermato.

La possibilità di uno scambio è considerata plausibile, quanto meno come ipotesi, anche da alcuni giornali americani, tra cui il New York Times. Il giornale ha intervistato tra gli altri Steve Zissou, l’avvocato americano di Bout, che ha detto che «a mio parere nessun americano tornerà a casa a meno che anche Viktor Bout non sia mandato a casa».

Brittney Griner ha 31 anni ed è vincitrice di due ori olimpici e un titolo WNBA, la più importante lega professionistica statunitense di basket femminile. Era stata arrestata a febbraio durante una perquisizione all’aeroporto Sheremetyevo di Mosca, in arrivo dagli Stati Uniti, con l’accusa di contrabbando di droga. Al momento dell’incarcerazione si trovava in Russia per giocare a basket con l’Ekaterinburg, squadra di un’omonima città della regione degli Urali: è frequente per le giocatrici statunitensi spostarsi all’estero durante i mesi di riposo del campionato americano.

Viktor Bout è considerato uno dei maggiori trafficanti di armi degli ultimi decenni: fu accusato di aver messo insieme una flotta di aerei che smerciava armi con la scusa di trasportare cibo e farmaci nelle zone di conflitto. Tra le guerre che avrebbe armato, negli anni Novanta e nei primi Duemila, ci sono quelle in Angola, Liberia, Sierra Leone e Repubblica democratica del Congo. Avrebbe fornito armi a Hezbollah in Libano e ai talebani in Afghanistan e si hanno sue tracce anche nella Libia di Muammar Gheddafi. Nel 2008 il politico laburista britannico Peter Hain definì Bout «il principale mercante di morte dell’Africa».

Viktor Bout nel 2008 (Chumsak Kanoknan/ Getty Images)

Bout venne arrestato in Thailandia nel 2008 dopo che aveva accettato di vendere armi ad agenti americani che si erano finti guerriglieri del gruppo terroristico colombiano delle FARC (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia), durante un’operazione per arrestarlo. Gli agenti avevano specificato che le armi sarebbero state usate contro cittadini americani. Nel 2010 Bout venne estradato negli Stati Uniti, nonostante le numerose proteste della Russia, fu processato in tre settimane a New York e condannato a 25 anni di carcere.

Al momento dell’arresto, nel 2008, Bout era molto famoso nel mondo: il film del 2005 Lord of War, con Nicolas Cage, fu ispirato alla sua vita.


La Russia ha sempre protestato contro l’estradizione e la condanna di Bout, che è un ex ufficiale dell’esercito sovietico. Il governo russo l’ha sempre considerata ingiusta, e secondo varie analisi dopo l’arresto di Griner potrebbe sfruttare l’occasione per riportare il trafficante nel paese.

L’amministrazione americana di Joe Biden si trova in una posizione piuttosto scomoda: negli Stati Uniti la campagna per liberare Griner è piuttosto forte, ma accettare uno scambio del genere potrebbe trasformarsi in un incentivo per i governi autoritari ad arrestare ingiustamente cittadini americani e ottenere qualcosa in cambio.

Ad aprile Biden aveva acconsentito a uno scambio di prigionieri tra il marine Trevor Reed, condannato in Russia per aver aggredito due agenti di polizia, e il pilota russo Konstantin Yaroshenko, condannato negli Stati Uniti per traffico di droga. L’amministrazione americana aveva tuttavia indicato lo scambio come un evento eccezionale, giustificato soprattutto dalle cattive condizioni di salute di Yaroshenko.