È finita la costruzione del muro al confine tra Polonia e Bielorussia, voluto dal governo polacco per respingere i migranti

Un tratto del muro appena costruito tra Polonia e Bielorussia (AP Photo/Michal Dyjuk)
Un tratto del muro appena costruito tra Polonia e Bielorussia (AP Photo/Michal Dyjuk)

Venerdì è stata completata la costruzione del muro che il governo polacco ha deciso di costruire al confine con la Bielorussia, con l’obiettivo di ostacolare l’arrivo dei migranti provenienti dal Medio Oriente e dall’Africa. Negli ultimi mesi, infatti, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha sistematicamente accolto e poi respinto verso il territorio polacco migliaia di migranti e richiedenti asilo, nel tentativo di mettere in difficoltà la Polonia e l’Unione Europea, avversari politici del suo regime autoritario. La Polonia ha risposto con estrema durezza, respingendo a sua volta i migranti e avviando la costruzione del muro.

Ora verrà anche rimosso lo stato di emergenza che la Polonia, uno dei paesi europei più ostili nei confronti dei migranti, aveva imposto al proprio confine con la Bielorussia: nei mesi scorsi, lo stato di emergenza aveva significativamente ridotto l’accesso all’area a giornalisti e operatori umanitari, ostacolando il racconto di quanto stava avvenendo e l’assistenza ai migranti. Sul muro, lungo 186 chilometri e alto oltre 5 metri, verranno prossimamente installati anche alcuni sistemi di sorveglianza.

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