Otto medici e infermieri verranno processati per la morte di Diego Armando Maradona

Maradona con la Coppa del Mondo del 1986 (AP Photo/Carlo Fumagalli, File)
Maradona con la Coppa del Mondo del 1986 (AP Photo/Carlo Fumagalli, File)

Otto membri del personale medico argentino che aveva assistito il calciatore Diego Armando Maradona nei giorni precedenti alla sua morte, avvenuta nel novembre del 2020, verranno processati con l’accusa di omicidio colposo, perché avrebbero fornito cure inadeguate e condizionate da «carenze e irregolarità».

Maradona morì nella sua casa di Buenos Aires per un arresto cardiorespiratorio, mentre si riprendeva da un intervento chirurgico subìto poco prima per un coagulo di sangue nel cervello. Pochi giorni dopo la sua morte, i procuratori argentini avevano avviato un’indagine su medici e infermieri coinvolti nelle cure. Il caso era stato valutato anche da una commissione di 20 esperti, che aveva stabilito che l’équipe medica di Maradona aveva agito in modo inappropriato e carente, senza fare il possibile per salvarlo: secondo la commissione, se il calciatore fosse stato assistito in modo più adeguato e all’interno di una struttura medica ci sarebbero state maggiori possibilità di sopravvivenza.

Le otto persone sono il neurochirurgo e medico personale di Maradona, Leopoldo Luque, uno psichiatra, uno psicologo, due medici, due infermieri e il loro capo: rischiano una condanna che può andare dagli 8 ai 25 anni di carcere. Ancora non si sa quando inizierà il processo.

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