La telefonata tra Draghi e Putin

Si è concentrata soprattutto sul preoccupante blocco dei depositi di grano nei porti del Mar Nero, ma Putin ha negato di esserne responsabile

(ANSA/GIUSEPPE LAMI)
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Giovedì pomeriggio il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi ha telefonato al presidente russo Vladimir Putin per chiedere, come ha poi spiegato in una conferenza stampa in serata, «se si potesse far qualcosa per sbloccare il grano che è oggi nei depositi in Ucraina». Il recente blocco del porto di Odessa e di altri porti del Mar Nero imposto dalla Russia sta rendendo infatti impossibile l’esportazione via nave di quasi tutto il grano disponibile in Ucraina, che è uno dei maggiori produttori al mondo di questo cereale. La situazione è di interesse globale, perché il blocco del grano potrebbe causare un ulteriore grave peggioramento della crisi alimentare già in corso.

Secondo quanto riportato da Draghi in conferenza stampa, Putin ha negato di essere responsabile della situazione e ha dato la colpa all’Ucraina e alle sanzioni. Draghi ha suggerito una collaborazione tra Russia e Ucraina per sbloccare la situazione, ma per come sono andati i tentativi di negoziati e mediazioni negli ultimi mesi sembra molto improbabile che si farà.

Durante la telefonata, Putin ha sostenuto di non avere responsabilità in merito al blocco del grano, sostenendo che la crisi alimentare globale è dovuta alle sanzioni imposte alla Russia (che se non fosse sanzionata potrebbe esportare il suo grano) e che i porti sono bloccati perché gli ucraini li hanno riempiti di mine, cosa che hanno fatto per impedire alle navi russe di attaccare. Draghi ha detto che farà una telefonata anche al presidente ucraino Volodymyr Zelensky per chiedere la sua disponibilità a sminare i porti, ma che è necessaria una collaborazione da entrambe le parti e che la Russia si impegni a non attaccare. Ha concluso la conferenza stampa dicendo che «potrebbe ancora finire tutto nel nulla», ma che è un tentativo che si sente di fare perché la situazione è grave e potrebbe avere un impatto sulla vita di milioni di persone.

Durante la telefonata Putin ha confermato che continuerà a fornire il gas all’Italia, così come sta continuando a fare con la maggior parte dei paesi europei. Durante la conferenza stampa, alla domanda di un giornalista che ha chiesto se dalle parole di Putin fosse balenato uno «spiraglio di pace», Draghi ha risposto «no».