Come cambia la mobilità, anche grazie al car sharing elettrico

Disponibili a Torino cento macchine elettriche, che usufruiscono inoltre del servizio di battery swapping

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Negli ultimi sessanta anni il modo in cui sono state concepite le città, e come si sono trasformate per assecondare il bisogno delle persone di spostarsi all’interno dei centri urbani e fra un centro e l’altro, non ha potuto prescindere da un fattore: l’automobile. È stato necessario, tra le altre cose, trovare lo spazio per ospitare le automobili nei momenti di inattività e per poterle rifornire di carburante comodamente. Oggi è normale dare per scontate tutte queste infrastrutture, ma si può cominciare a pensare al fatto che nei prossimi anni, con la diffusione dei mezzi elettrici e del car sharing, che hanno in parte esigenze diverse rispetto alle auto private con combustibile fossile, qualcosa dovrà necessariamente cambiare.

Nonostante le auto elettriche non siano ancora diffuse, soprattutto per i prezzi che sono generalmente più alti rispetto a quelle alimentate a combustibili fossili, ci sono molti segnali che ci dicono che nei prossimi decenni la conversione verso questo tipo di mobilità potrebbe essere facilitata. Ad esempio, secondo qualcuno nel 2027 produrre un’auto elettrica potrebbe costare meno che produrne una a benzina, principalmente perché potrebbero diminuire i prezzi delle batterie agli ioni di litio, che attualmente hanno un grande impatto sul prezzo delle auto elettriche.

Parallelamente il passaggio a questo tipo di veicoli potrà essere uno dei modi per contrastare il cambiamento climatico e il riscaldamento globale: le auto elettriche producono in generale meno emissioni di CO2 e di altri gas serra, anche considerando le emissioni causate per produrre l’energia con cui le auto si caricano. Un’altra tendenza che potrà concorrere alla trasformazione della mobilità è la diffusione negli ultimi anni del car sharing, ormai diventata un’ulteriore opzione per gli spostamenti con auto private o mezzi pubblici, soprattutto nelle grandi città.

In linea con questi cambiamenti Enjoy, il servizio di car sharing di Eni e uno dei più diffusi nel nostro Paese, ha deciso di proporre dal 23 maggio una nuova flotta di 100 auto Xev YoYo elettriche per la città di Torino, che si aggiungono alle 500 rosse e ai Doblò già presenti da diversi anni. Il progetto fa parte delle iniziative che Eni propone come legate a una mobilità sempre più sostenibile.

Il servizio è disponibile sempre via app, e le YoYo sono veicoli piccoli e agili, quindi facili da parcheggiare anche nel centro storico, hanno un’autonomia di 150 chilometri, sono alimentate da un motore elettrico da 15 kilowatt e hanno una velocità massima di 80 chilometri all’ora.

(Eni)

Le Xev YoYo hanno inoltre la possibilità di usufruire del cosiddetto battery swapping. Fanno cioè parte della prima struttura italiana che permette una sostituzione della batteria quando è scarica, senza aspettare i tempi di ricarica. Xev YoYo è alimentata da un set di tre batterie (da circa 10 kWh) poste sul retro dell’auto. Il team di Enjoy visualizza lo stato di tutti i veicoli da una centrale operativa, e interviene all’occorrenza, non solo per operazioni pianificate di manutenzione o pulizia, ma nel caso delle Xev YoYo anche per sostituire le batterie scariche. Il cliente non deve preoccuparsi quindi di ricaricare il veicolo o di sostituire le batterie: troverà le Xev YoYo da prenotare in città sempre disponibili.

Con le 100 nuove Xev YoYo elettriche la flotta di Enjoy arriva a un totale di 2.500 veicoli. Oltre a Torino le Enjoy si possono noleggiare a Milano, a Bologna, a Firenze e a Roma. In queste città il car sharing elettrico con le city car Xev YoYo verrà introdotto nei prossimi mesi.