Broadway contro chi usa gli smartphone a teatro

A causa di un video registrato di nascosto che mostra l'attore Jesse Williams in una scena di nudo, ma è un tema di cui si parla da tempo

(Jenny Anderson/Getty Images for Tony Awards Productions)
(Jenny Anderson/Getty Images for Tony Awards Productions)
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Alcuni giorni fa sui social network è stato pubblicato un video in cui si vedevano alcuni attori recitare nudi in un momento dello spettacolo teatrale Take Me Out, all’Helen Hayes Theater di Broadway, il più famoso centro di produzione teatrale al mondo, a New York. Tra gli attori ripresi senza vestiti c’era Jesse L. Williams, molto famoso per il ruolo di Jackson Avery nella longeva serie tv Grey’s Anatomy. Il video era stato girato di nascosto e violando le regole del teatro, che vietano agli spettatori di usare i propri smartphone in sala.

Anche per via della fama di Williams, la diffusione del video ha fatto tornare a parlare di un tema di cui i teatri americani discutono da anni, e cioè come risolvere il problema dell’uso degli smartphone tra il pubblico. Il problema non è solo la diffusione non consensuale di immagini di nudo o di intere scene di spettacoli che non dovrebbero poter essere visibili fuori dai teatri, ma anche il fatto che l’utilizzo di questi dispositivi, con gli schermi luminosi e i suoni che emettono, rovina le performance teatrali distraendo attori e spettatori.

L’associazione che ha prodotto lo spettacolo Take Me Out, Second Stage Theater, ha pubblicato una dichiarazione molto dura nei confronti degli spettatori che registrano e diffondono questo tipo di contenuti, e ha detto che aumenterà le misure di sicurezza nei teatri per evitare che succeda di nuovo. Già un paio di anni fa Second Stage Theater aveva introdotto una regola per evitare la registrazione degli spettacoli: prima dell’inizio vengono consegnate agli spettatori delle specie di sacchetti prodotti dall’azienda Yondr. A tutti viene chiesto di metterci dentro lo smartphone e poi vengono chiusi con un meccanismo magnetico che può essere riaperto solo con un apposito strumento al momento dell’uscita (un po’ come con le placche antitaccheggio dei vestiti nei negozi).

Ultimamente però si sono diffusi molti tutorial online che mostrano come aprire questi sacchetti ed è frequente che gli spettatori riescano comunque a fare foto o video, magari portando un doppio telefono. È probabilmente quello che è accaduto anche durante lo spettacolo Take Me Out, anche se non si sa per certo.

Peter Dean, il produttore di Second Stage Theater, ha detto al New York Times che il teatro era già dotato da tempo di una telecamera che riprende gli spettatori durante lo spettacolo e individua quelli che usano lo smartphone, e che questa settimana ne è stata aggiunta una con una tecnologia migliore, che permette di avere un’immagine più definita dei singoli spettatori.

Già nel 2019 l’attrice Audra McDonald aveva chiesto a Twitter di intervenire nei confronti di un utente che aveva pubblicato una foto in cui era nuda durante lo spettacolo teatrale Frankie and Johnny in the Clair de Lune, sempre in un teatro di Broadway. Allora, l’attrice aveva commentato: «Per chiunque fosse nel pubblico e avesse scattato una foto durante la nostra scena di nudo oggi: non va bene, non va affatto bene».

Kate Shindle, presidente del sindacato di attori Actors’ Equity Association ha spiegato che «come attori, acconsentiamo regolarmente a mostrarci vulnerabili sul palco per raccontare storie difficili e impegnative. Questo non vuol dire che siamo d’accordo col fatto che quei momenti di vulnerabilità vengano diffusi da chiunque sia riuscito a far passare di nascosto un dispositivo di registrazione nel teatro».

Take Me Out racconta la storia di un giocatore di baseball che rende pubblica la propria omosessualità, trovandosi a fare i conti con l’omofobia della sua squadra. Un altro attore del cast, Jesse Tyler Ferguson (famoso per il ruolo di Mitchell nella serie tv Modern Family), ha commentato dicendo di essere sconvolto dalla mancanza di rispetto mostrata agli attori della sua compagnia.

Nella sua dichiarazione, Second Stage Theater dice, tra le altre cose, che «fare foto di qualcuno nudo senza il suo consenso è molto offensivo e può avere gravi conseguenze legali» e che «pubblicarla su Internet è una violazione totale e inaccettabile della fiducia tra l’attore e gli spettatori che si crea nella comunità teatrale».

Ma il problema non si limita alle foto e ai video di nudo: già nel 2015, quando gli smartphone erano meno usati di oggi, la famosissima attrice Patti LuPone aveva interrotto un suo spettacolo per strappare il telefono dalle mani di uno spettatore che stava scrivendo messaggi. A un intervistatore aveva poi detto: «Lavoriamo duro sul palco per creare un mondo che viene totalmente distrutto da pochi, volgari, egocentrici e sconsiderati spettatori che sono controllati dai propri telefoni».