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  • Sabato 7 maggio 2022

Il ministero dell’Economia ha deciso il “congelamento” dello yacht Scheherazade

È l'enorme imbarcazione da centinaia di milioni di euro che è ormeggiata in Toscana e la cui proprietà è riconducibile al presidente russo Vladimir Putin

Lo Scheherazade (Foto Superyachtfan)
Lo Scheherazade (Foto Superyachtfan)
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La sera di venerdì 6 maggio il ministero dell’Economia ha annunciato di aver adottato un “decreto di congelamento” dell’imbarcazione Scheherazade, un enorme yacht battente bandiera delle Isole Cayman ormeggiato nel porto toscano di Marina di Carrara. Dello yacht si parla da settimane, in Italia ma anche all’estero, in particolare da quando un’inchiesta di Maria Pevchikh e Georgij Alburov, responsabili della squadra anticorruzione legata al dissidente russo Alexei Navalny, aveva sostenuto che apparteneva al presidente russo Vladimir Putin.

Negli ultimi giorni c’erano stati segnali del fatto che l’imbarcazione si stesse preparando per lasciare Marina di Carrara, cosa che ora, dopo il decreto di congelamento, non potrà più fare.

(Laura Lezza/Getty Images)

In un comunicato il ministero dell’Economia ha parlato di accertamenti che «hanno evidenziato la presenza di significativi collegamenti economici e di affari del soggetto che ha la disponibilità, anche come titolare effettivo, dell’imbarcazione Scheherazade con elementi di spicco del governo russo» e con persone soggette alle sanzioni dell’Unione Europea verso la Russia.

Il “congelamento” di un bene è uno strumento di tipo economico che ne impedisce l’utilizzo a chi lo possiede ma che non ne modifica la proprietà. Lo Stato italiano, in altre parole, non può metterlo all’asta e deve occuparsi della gestione delle spese per il mantenimento e la conservazione. Non è una misura cautelare come il sequestro e non è nemmeno una misura definitiva come è invece la confisca.

– Leggi anche: Come funzionano i sequestri di beni agli oligarchi

Lo yacht Scheherazade – di cui il ministero dell’Economia non ha diffuso il nome del proprietario – è lungo 140 metri e ha un valore di circa 700 milioni di euro. Appartiene formalmente a una compagnia offshore, la Bielor Asset Ltd., con sede alle isole Marshall, in Oceania. È stato costruito nel 2020, ha una stazza di 10.167 tonnellate e può raggiungere una velocità di 18 nodi. È distribuito su sei piani, ha due ponti per l’atterraggio di elicotteri ed è dotato di molti lussi: ha una grande piscina, palestre, cinema, diverse aree di intrattenimento. Sarebbe presente anche un sistema di protezione dai droni e avrebbe un costo annuale di gestione di almeno 50 milioni di euro.

Lo yacht, uno dei più grandi al mondo, aveva attirato l’attenzione della Guardia di finanza e del Csf, Comitato di sicurezza finanziaria, intenti a individuare sul territorio italiano beni riconducibili a oligarchi russi inseriti nella “black list” delle persone sanzionate stilata dall’Unione Europea. Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo discorso al parlamento italiano, aveva citato lo Scheherazade chiedendone il “congelamento”.