Il Mali ha annunciato la fine dei propri accordi militari con la Francia

Un soldato francese e un soldato maliano, nel 2022 (French Army via AP)
Un soldato francese e un soldato maliano, nel 2022 (French Army via AP)

Lunedì, con una decisione che peggiora ulteriormente i rapporti tra i due paesi, la giunta militare che governa il Mali ha annunciato la fine degli accordi militari stretti con la Francia nel 2014 per combattere il terrorismo jihadista nella regione. Gli accordi prevedevano l’addestramento e l’assistenza delle forze locali da parte dell’esercito francese, che aveva comunque già iniziato a ritirarsi dal paese lo scorso febbraio.

L’interruzione degli accordi era attesa e prevedibile, e formalizza processi in corso da tempo: Macron aveva già annunciato la sospensione della cooperazione militare con il governo maliano a giugno del 2021, sostenendo che non ci fossero più le condizioni per continuare le operazioni sul territorio. Il governo maliano, da parte sua, aveva già chiesto di rivedere gli accordi pochi mesi fa, definendoli «squilibrati» e non paritari.

I rapporti tra Mali e Francia sono peggiorati soprattutto dopo i due colpi di stato del 2020 e del 2021 (guidati dallo stesso colonnello, Assimi Goïta) per una serie di ragioni: l’eredità del passato coloniale francese in Mali, ma anche il progressivo avvicinamento del Mali alla Russia. Di fatto, le forze occidentali sono state in parte sostituite dai mercenari del gruppo Wagner, la cui presenza si è intensificata soprattutto a partire dallo scorso dicembre.

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