Un banale guasto elettrico ha creato un bel po’ di guai al fisco

Un buco di tensione ha mandato in tilt i sistemi di Sogei, un'azienda dello Stato che gestisce moltissimi dati e servizi pubblici

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La sede centrale di Sogei a Roma (Carlo Dani/Wikimedia)

Nel primo pomeriggio di mercoledì 30 marzo in tutta Italia moltissimi commercialisti hanno cercato invano di pagare le tasse dei loro clienti. Non ci sono riusciti perché il portale dell’Agenzia delle Entrate era inaccessibile. Nelle stesse ore, anche la piattaforma per il rilascio del Green Pass e il portale per la lettura delle ricette elettroniche hanno smesso di funzionare, così come i siti di molte agenzie di scommesse online e quello del dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia.

Tutti questi servizi sono gestiti da Sogei, la Società generale di informatica controllata al 100 per cento dal ministero dell’Economia che ha il compito di gestire i servizi informatici di diversi enti pubblici come l’Agenzia delle Entrate, la Corte dei Conti, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, l’Agenzia del Demanio e la Ragioneria generale dello Stato. Il motivo sembra essere stato un banale guasto elettrico, cosa che ha fatto nascere dei dubbi sulla sicurezza del sistema.

Sogei è una grande azienda, ha un fatturato annuo da 626 milioni di euro, oltre duemila dipendenti, e ha la responsabilità di una quantità enorme di dati: ogni anno nei suoi sistemi passano 36 milioni di comunicazioni fiscali attraverso il portale Entratel, 14 milioni dalla piattaforma Fisconline, 781 milioni di prescrizioni mediche, 24,2 milioni di certificati di malattia, 10 miliardi di transazioni legate alle scommesse da 58.423 operatori registrati, 29 milioni di dichiarazioni doganali. Insomma, una gran parte dei dati dei cittadini italiani viene custodita nei suoi database.

L’inizio dei problemi è stato segnalato mercoledì alle 14.07. Nella sua prima comunicazione ufficiale, arrivata alle 14.40, Sogei ha chiarito di «non essere sottoposta ad alcun attacco cyber» e attribuito i disservizi a «problemi tecnici» senza chiarire quali fossero. Nel frattempo, molti dei siti della pubblica amministrazione gestiti da Sogei erano ancora inaccessibili.

Le conseguenze sono state significative. In una nota pubblicata giovedì 31 marzo, l’associazione dei dottori commercialisti ha spiegato che il mancato accesso ai siti dell’Agenzia delle Entrate, oltre a non permettere il pagamento delle tasse di molti cittadini, ha bloccato l’invio delle comunicazioni relative alle spese per gli interventi di ristrutturazione legati ai bonus edilizi con scadenza fissata al 31 marzo. «La nostra professione è costellata di scadenze imposte dalla pubblica amministrazione, ma se i siti non funzionano di fatto creano un danno ai diritti dei nostri clienti e ci impediscono di fatto di svolgere con serenità ed efficienza il nostro lavoro», ha detto Maria Pia Nucera, presidente dell’associazione dei commercialisti.

A causa del guasto, l’Agenzia delle Entrate è stata costretta a introdurre una proroga a 11 tra dichiarazioni, comunicazioni e pagamenti in scadenza tra il 30 e il 31 marzo. Tra queste, ci sono i versamenti dell’imposta dovuta sui premi assicurativi, dell’imposta di registro sugli affitti, le comunicazioni relative alla cassa integrazione straordinaria. La proroga è possibile in virtù di una legge del 1961 che consente di posticipare le scadenze fino al decimo giorno successivo alla comunicazione in presenza di «eventi di carattere eccezionale non riconducibili a disfunzioni organizzative dell’amministrazione finanziaria», come in questo caso. A meno di nuove comunicazioni, le scadenze sono state rinviate al 10 aprile.

Giovedì Sogei ha detto di aver risolto i problemi e ha dato un’informazione importante per capire i motivi che hanno causato i disservizi: «Siamo in attesa di riscontri e verifiche tecniche conclusive per i disservizi creati da Areti spa che hanno portato all’interruzione del servizio». Areti è una società si occupa della distribuzione dell’energia elettrica a Roma e fa parte del Gruppo Acea, l’azienda municipalizzata che si occupa di acqua, energia e ambiente a Roma.

Secondo una nota diffusa da Areti, il disservizio è stato causato da un “buco di tensione” che ha interessato la rete elettrica che alimenta le utenze della zona Cecchignola, a sud di Roma, dove si trova la sede centrale di Sogei. «Si tratta di fenomeni transitori della durata di frazioni di secondo che rientrano tra i disturbi ammessi sulla rete elettrica di distribuzione. Areti sta collaborando con i tecnici Sogei per gli approfondimenti sul caso», si legge nella nota di Areti.

Considerato il motivo del guasto, il fatto che i disservizi non siano opera di un attacco informatico non è motivo di sollievo, anzi secondo alcuni osservatori mostra l’insicurezza di un sistema che dovrebbe reggere in presenza di guasti alla rete elettrica. Un buco di tensione, infatti, è un problema abbastanza comune: si verifica quando c’è una rapida e improvvisa diminuzione della tensione di alimentazione per un tempo che va da 10 millisecondi a un minuto. Per evitare che i buchi di tensione creino danni, di norma le aziende installano strumenti come l’UPS, noto come gruppo di continuità, che consente di stabilizzare la tensione e compensare i buchi. Anche nella sede di Sogei ci sono gruppi di continuità, ma al momento non è chiaro se siano entrati in funzione oppure no. Altre aziende che hanno sede nell’area di Cecchignola non hanno segnalato disservizi.