Due isole private che appartenevano a Jeffrey Epstein verranno messe in vendita per poter risarcire le persone di cui aveva abusato sessualmente

La residenza di Jeffrey Epstein sull'isola di Little St. James (AP Photo/ Gabriel Lopez Albarran)
La residenza di Jeffrey Epstein sull'isola di Little St. James (AP Photo/ Gabriel Lopez Albarran)

Due isole private che erano di proprietà del finanziere statunitense Jeffrey Epstein verranno messe in vendita a 125 milioni di dollari (circa 114 milioni di euro) per finanziare il risarcimento delle persone che avevano subìto abusi sessuali da parte sua. Le due isole si chiamano Great St. James e Little St. James e fanno parte del piccolo arcipelago delle isole Vergini americane, che si trova ai Caraibi.

Un avvocato che segue la società che si occupa di gestire i beni di Epstein, morto nel 2019, ha detto al Wall Street Journal che la somma ricavata dalla vendita delle isole sarà destinata al fondo che viene utilizzato anche per pagare le spese relative alle cause legali ancora in sospeso.

Secondo la procura che aveva indagato sugli abusi sessuali compiuti da Epstein, il finanziere aveva attirato nelle sue varie residenze negli Stati Uniti giovani ragazze, anche minorenni, per abusare sessualmente di loro; in alcuni casi gli abusi sarebbero stati compiuti anche nelle sue proprietà sulle due isole.

Epstein si suicidò in carcere nell’agosto del 2019, un mese dopo essere stato arrestato con l’accusa di sfruttamento sessuale. Secondo alcuni documenti depositati in tribunale e visti dal Wall Street Journal, Epstein acquistò Little St. James nel 1998 e Great St. James nel 2016. Alcune delle sue proprietà sono già state vendute: tra queste ci sono le residenze di lusso a Manhattan e a Miami Beach, entrambe vendute nel marzo del 2021 per un totale di 69,5 milioni di dollari (circa 63 milioni di euro).

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