Il tribunale di Napoli ha respinto il ricorso del Movimento 5 Stelle contro la sospensione dell’elezione di Giuseppe Conte a presidente del partito

(ANSA/GIUSEPPE LAMI)
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Il tribunale di Napoli ha respinto il ricorso presentato dal Movimento 5 Stelle contro la sospensione dell’elezione di Giuseppe Conte a presidente del partito. Il ricorso era stato presentato contro una precedente ordinanza dello stesso tribunale di Napoli che aveva sospeso le due delibere approvate dal M5S per modificare il suo statuto e organizzare l’elezione del presidente, lo scorso agosto. Di fatto, quindi, l’elezione di Conte resta sospesa per il momento.

Nella sua ordinanza, il tribunale di Napoli aveva spiegato che le due delibere erano irregolari perché votate soltanto dagli iscritti al M5S da più di sei mesi. Quella di far votare solo gli iscritti da più di sei mesi era una possibilità prevista dal vecchio statuto, ma soltanto «con regolamento adottato dal comitato di garanzia, su proposta del consiglio direttivo», due organi interni. Secondo il tribunale, la proposta formale non era mai arrivata e per questo la votazione doveva essere estesa a tutti i 195.387 iscritti al partito al momento della proposta, e non solo ai 113.894 che erano iscritti da più di sei mesi.

Pochi giorni dopo l’ex capo reggente del partito, Vito Crimi, aveva detto di aver trovato un documento che avrebbe dimostrato che la proposta di far votare solo gli iscritti da più di sei mesi sarebbe stata fatta nel 2018, tre anni prima del voto. Sulla base di questo documento era stata presentata un’istanza di revoca dell’ordinanza del tribunale. Il tribunale ha però deciso di respingerla perché il M5S ne sarebbe venuto a conoscenza «solo dopo la pronuncia dell’ordinanza».