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  • Giovedì 24 febbraio 2022

La Russia dice che questo non è l’inizio, ma la fine di una guerra

Secondo la portavoce del ministero degli Esteri russo, l'invasione militare dell'Ucraina serve a portare la pace

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov con la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova (AP Photo/Alexander Zemlianichenko)
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov con la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova (AP Photo/Alexander Zemlianichenko)

Giovedì pomeriggio, mentre l’invasione russa dell’Ucraina era in corso, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha parlato in diretta televisiva: del suo discorso è stato notato e citato soprattutto un passaggio, quello in cui ha definito la guerra iniziata dalla Russia come un’operazione di pace, volta piuttosto a porre fine a una guerra.

Zakharova ha detto: «Anzitutto, questo non è l’inizio di una guerra. Questo è molto importante. Il nostro desiderio è quello di prevenire lo sviluppo di eventi che potrebbero trasformarsi in una guerra globale. E in secondo luogo, questa è la fine della guerra».

Oltre a esprimere la posizione ufficiale del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, le parole di Zakharova ricalcano la propaganda del presidente russo Vladimir Putin sull’offensiva militare, la quale – come analisti, osservatori e politici di tutto il mondo hanno detto più e più volte nel corso della giornata – è stata avviata senza una provocazione che la giustificasse.

Nel discorso con cui ha dichiarato guerra all’Ucraina, Putin ha cercato di inquadrare l’invasione come un’operazione difensiva messa in atto per proteggere la popolazione dal regime “nazista” dell’Ucraina. Negli scorsi giorni, inoltre, aveva definito l’avanzamento delle truppe russe nel Donbass come un’operazione di peacekeeping.

Gli «eventi che potrebbero trasformarsi in una guerra globale» citati da Zakharova sono, di fatto, le condizioni che la Russia considera inaccettabili sul piano geopolitico, e che con la guerra in corso vuole contrastare: prima di tutto, la diminuzione della propria influenza nelle aree che ritiene di sua appartenenza. Tra queste c’è ovviamente l’Ucraina, che secondo Putin non è una vera nazione, non ha diritto di considerarsi tale – chi lo sostiene, dice Putin, porta avanti un «progetto anti-russo» – ed è stata secondo lui «inventata» dal Partito Comunista dell’Unione Sovietica all’inizio del Novecento.

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