È morto il virologo Luc Montagnier, che vinse il Nobel per le sue ricerche sull’HIV ma poi perse credibilità

(ANSA/ GUIDO MONTANI)
(ANSA/ GUIDO MONTANI)

È morto il virologo francese Luc Montagnier: aveva 89 anni. La notizia era stata anticipata ieri dal giornale France Soir, con cui Montagnier collaborava, ma è stata confermata oggi.

Nel 2008 Montagnier aveva ricevuto insieme a Françoise Barré-Sinoussi il premio Nobel per le sue ricerche che nei primi anni Ottanta avevano portato all’isolamento del virus dell’HIV. La sua popolarità era cresciuta tantissimo, ma la sua credibilità scientifica negli anni successivi è invece molto diminuita, fino a farlo diventare una figura piuttosto screditata e controversa.

Nel 2012 alcune sue teorie sull’HIV erano state giudicate infondate dalla stessa Françoise Barré-Sinoussi; nel novembre 2017 un gruppo di oltre cento scienziati aveva firmato una lettera aperta contro alcune posizioni di Montagnier sulla presunta pericolosità dei vaccini e sul loro legame con l’autismo (una delle più longeve e dannose bufale che girano in ambito medico). In un altro caso si era parlato di lui per la proposta di curare il Parkinson e altre malattie degenerative con il succo di papaya.
Nel 2020 era circolata molto una sua intervista in cui sosteneva una teoria infondata sull’origine del coronavirus e sul suo legame con l’HIV. Lo scorso sabato 22 gennaio, infine, era venuto in Italia e aveva partecipato a una manifestazione contro il Green Pass a Milano.