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  • Martedì 8 febbraio 2022

Joseph Ratzinger ha chiesto perdono per gli abusi sessuali compiuti nella sua diocesi

Lo ha fatto in una lettera pubblicata oggi, parlando dell'indagine sulla Chiesa cattolica in Germania

Joseph Ratzinger (AP Photo)
Joseph Ratzinger (AP Photo)

Martedì il Vaticano ha diffuso una lettera di Joseph Ratzinger, il Papa emerito Benedetto XVI, riguardo all’indagine sugli abusi sessuali compiuti nella Chiesa cattolica in Germania, in cui è accusato di non aver preso provvedimenti su quattro casi di abusi sessuali su minori compiuti quando era arcivescovo di Monaco e Frisinga. Nella lettera Ratzinger ha scritto: «Posso solo esprimere nei confronti di tutte le vittime di abusi sessuali la mia profonda vergogna, il mio grande dolore e la mia sincera domanda di perdono».

Parlando degli abusi e delle «grandi responsabilità» avute all’interno della Chiesa cattolica, Ratzinger ha anche scritto che «tanto più grande è il mio dolore per gli abusi e gli errori che si sono verificati durante il tempo del mio mandato nei rispettivi luoghi».

I risultati dell’indagine, molto attesi, erano stati diffusi lo scorso 20 gennaio, con un rapporto commissionato dalla Chiesa cattolica e realizzato dallo studio legale tedesco Westpfahl Spilker Wastl. I quattro casi di abusi sessuali che avevano coinvolto Ratzinger, nello specifico, erano avvenuti tra il 1977 e il 1982: due di questi avevano riguardato sacerdoti che, nonostante fossero stati accusati di molestie sessuali, avevano mantenuto il loro incarico proprio nel periodo in cui Ratzinger era arcivescovo.

Pochi giorni dopo la diffusione dei risultati dell’indagine, tra l’altro, Ratzinger aveva ammesso di aver fornito informazioni false nel corso dell’indagine. Ratzinger aveva detto che, contrariamente a quanto dichiarato la prima volta, era stato presente alla riunione del 15 gennaio del 1980 in cui si era deciso di trasferire all’interno della sua diocesi un prete accusato di abusi sessuali su minori. Ratzinger aveva detto che non aveva dichiarato una cosa falsa in malafede, ma che era stata una svista nella redazione della sua dichiarazione.

Nella lettera diffusa martedì, Ratzinger è tornato su questa questione: ha ribadito che la falsa dichiarazione era stata causata da una svista, dovuta al fatto che aveva dovuto leggere e revisionare migliaia di pagine di documenti e atti: «Mi ha profondamente colpito che la svista sia stata utilizzata per dubitare della mia veridicità, e addirittura per presentarmi come bugiardo».

– Leggi anche: L’inchiesta sugli abusi che ha coinvolto Joseph Ratzinger