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  • Domenica 6 febbraio 2022

Ci sono le elezioni generali in Costa Rica

Ed è praticamente certo che si andrà al ballottaggio: i candidati sono 25 e secondo i sondaggi nessuno supera il 20 per cento delle preferenze

José María Figueres, candidato per il Partito di Liberazione Nazionale, di centrosinistra, durante un dibattito tra i candidati alle elezioni presidenziali
(EPA/ Jeffrey Arguedas, ANSA)
José María Figueres, candidato per il Partito di Liberazione Nazionale, di centrosinistra, durante un dibattito tra i candidati alle elezioni presidenziali (EPA/ Jeffrey Arguedas, ANSA)

Domenica ci sono le elezioni generali in Costa Rica, stato dell’America centrale di circa 5 milioni di abitanti in cui si voterà per scegliere il nuovo presidente, due vicepresidenti e 57 deputati dell’Assemblea legislativa. Alle elezioni si sono presentati 25 candidati alla presidenza, e gran parte della popolazione sembra molto indecisa su chi votare: è quasi scontato che al primo turno non verrà eletto nessuno e quindi si andrà al ballottaggio, che dovrebbe tenersi il prossimo 3 aprile.

L’attuale presidente della Costa Rica è Carlos Alvarado Quesada, che fu eletto nel 2018 con il Partito Azione Cittadini (PAC), di sinistra. Alle elezioni di quest’anno il PAC ha espresso come candidato l’ex ministro dell’Economia, dell’Industria e del Commercio Wélmer Ramos, che tuttavia non è considerato tra i favoriti: secondo un sondaggio realizzato a fine gennaio dal Centro di Indagini e Studi Politici (CIEP) dell’università della Costa Rica, intervistando 1.207 elettori, Ramos non supera infatti l’1 per cento delle preferenze.

Secondo il sondaggio del CIEP più del 44 per cento degli intervistati non sa ancora per chi votare e il clima pertanto è di grande confusione.

Nessuno dei rivali di Ramos sembra comunque superare il 20 per cento dei consensi e realisticamente non può pensare di raccogliere almeno il 40 per cento dei voti necessari per essere eletto al primo voto. Il candidato che sembra più avanti nei sondaggi è José María Figueres, del Partito di Liberazione Nazionale (di centrosinistra), che nel sondaggio ha ottenuto il 17,5 per cento delle preferenze: Figueres, già presidente tra il 1994 e il 1998, è seguito da Lineth Saborío, del Partito di Unità Cristiana (centrodestra), ferma al 16 per cento. Supera di poco il 12 per cento Fabricio Alvarado, il candidato conservatore del Partito di Restaurazione Nazionale, che fu battuto da Alvarado Quesada nel ballottaggio del 2018.

Al momento dell’elezione Alvarado Quesada aveva promesso di formare un “governo di tutti”, insistendo sugli ideali di libertà e uguaglianza che avevano caratterizzato la sua campagna elettorale. Durante il suo mandato tuttavia ha perso molti consensi e il suo governo è stato ampiamente criticato per le difficoltà economiche del paese, per i grandi livelli di disoccupazione e per uno scandalo di corruzione legato alla costruzione di strade e infrastrutture che ha coinvolto alcuni funzionari governativi, tra le altre cose. Come ha sintetizzato in maniera efficace El País, quelle di quest’anno saranno elezioni «cruciali», per capire se la Costa Rica riuscirà a mantenere il proprio modello democratico degli ultimi anni, ma anche per sapere se riuscirà a risollevarsi dalla crisi economica arrivata con la pandemia da coronavirus.