Nella Repubblica Democratica del Congo 51 persone sono state condannate a morte per l’omicidio di due funzionari ONU

Truppe ONU in Congo (AP Photo/Moses Sawasawa)
Truppe ONU in Congo (AP Photo/Moses Sawasawa)

Un tribunale militare nella Repubblica Democratica del Congo ha condannato a morte 51 persone per l’omicidio nel 2017 di due funzionari dell’ONU, l’americano Michael Sharp e la svedese-cilena Zaida Catalán. Nella Repubblica Democratica del Congo le condanne a morte sono piuttosto frequenti, ma vengono quasi sempre commutate in ergastoli. Dei 51 imputati, inoltre, 22 sono stati condannati in contumacia e sono irreperibili perché appartengono in gran parte a gruppi di miliziani che operano nel paese.

Sharp e Catalán si trovavano nella regione centrale del Kasai per indagare su notizie di crimini di guerra e di fosse comuni dopo che, nel 2016, erano cominciati scontri tra le forze armate e le milizie locali che avevano provocato migliaia di morti. I due furono rapiti il 12 marzo del 2017 e i loro corpi furono trovati 16 giorni dopo: Catalán era stata decapitata. Anche il loro autista fu ucciso.

Secondo il tribunale militare, il duplice omicidio fu messo in atto dalle milizie del Kasai, che volevano vendicarsi sull’ONU per non aver fermato le violenze a loro danno. Sarebbero state aiutate però anche da ufficiali dell’esercito: tra i condannati c’è un colonnello, che avrebbe fornito munizioni ai miliziani.