Cosa serve per produrre un podcast?

La risposta di Consumismi a un lettore che ascolta i podcast del Post e vuole sapere che strumenti usiamo per farli

In-box è la rubrica mensile in cui la redazione di Consumismi risponde alle domande più interessanti ricevute via mail da lettrici e lettori in cerca di acquisti validi, regali inaspettati e occasioni di risparmio. Si chiama In-box come la casella delle mail che riceviamo da voi, ma col trattino perché le cose di cui parliamo arrivano spesso dentro una scatola.
Hai un quesito consumistico a cui non riesci a dare risposta? Manda una mail a consumismi@ilpost.it.

Buonasera! Ascolto diversi dei vostri podcast e mi chiedo sempre quali strumenti usiate (sia software che hardware) per registrarli, perché oggettivamente si sentono benissimo! Dove lavoro io, dopo quasi due anni di pandemia, siamo ancora alla ricerca dell’attrezzatura migliore per fare le call e per registrare i video: potrebbe essere interessante sapere quello che usate voi.
M.

Caro M., per rispondere alla tua domanda abbiamo intervistato chi nella redazione del Post si occupa più spesso di registrazione, montaggio e in generale produzione di podcast e abbiamo messo insieme una lista che va da microfoni più o meno professionali a consigli e altri oggetti che potrebbero fare la differenza.
La prima cosa da sapere è che per registrare la propria voce è molto importante avere a disposizione un posto adeguato, che sia in ufficio (dove si può allestire una stanza apposta) o in casa. In generale è meglio scegliere ambienti come una stanza “piena”, con librerie, divani, tappeti e con meno pareti libere possibili, in modo che il suono non “rimbombi”, ma venga assorbito. Dopo svariati tentativi fatti in questi anni di lavoro da casa, i redattori del Post segnalano come particolarmente adatta allo scopo una cabina armadio, se ce l’avete.

Un microfono
Se non avete uno studio apposta, un altro consiglio è quello di preferire i microfoni dinamici a quelli a condensatore. Non è facile spiegare la differenza a livello tecnico, ma basta sapere che quelli a condensatore danno una voce più piena, con più sfumature, ma allo stesso tempo sono molto sensibili e registrano anche i rimbombi e tutti i rumori più impercettibili che ci stanno intorno. Quelli dinamici invece tolgono qualche sfumatura alla voce, ma prendono quella e basta, riducendo l’inquinamento acustico. Insomma: per ambienti con un’acustica perfetta o studi attrezzati, il microfono a condensatore è preferibile, mentre in stanze normali si usano con profitto i microfoni dinamici. Nel nostro elenco ce ne sono di entrambi i tipi.

Per chi è alle prime armi e non se la sente di investire in microfoni costosi e professionali, due dei più economici tra quelli consigliati dalla redazione sono questo a condensatore di Amazon Basics (34 euro) o l’ultravoice xm8500 di Behringer che invece è dinamico (18 euro): sono indicati in situazioni non troppo rumorose, fanno il loro e costano poco.

Per chi è disposto a spendere un po’ di più, un buon microfono di fascia intermedia è questo a condensatore di Blue Microphones, che costa 133 euro su Amazon o qualche decina in meno su eBay, nuovo e usato. Chi invece sa già che dovrà portarsi l’attrezzatura spesso in viaggio, nella stessa fascia di prezzo può optare per questo modello mini a condensatore di Rode Microphones, che costa 98 euro ed è più piccolo e leggero. Entrambi sono stati usati in svariate situazioni e anche fuori da studi di registrazione, con buoni risultati.

Passando a microfoni più professionali e dai prezzi più alti, i redattori del Post hanno indicato tre modelli, tutti dinamici: il Shure SM7B – definito “un classico che non muore mai” – che costa 363 euro su Amazon oppure l’EV RE320 (319 euro) e l’EV RE20 (545 euro) che è quello utilizzato con soddisfazione da Matteo Bordone. Gli ultimi due sono entrambi del marchio Electro Voice e si possono acquistare sul sito tedesco del rivenditore Thomann, che solitamente ha tempi di spedizione di pochi giorni.

Un adattatore
Altre cose utili da procurarsi sono un adattatore, un mouse e delle buone cuffie. L’adattatore serve per far entrare i microfoni con cavo USB nelle porte USB-C dei nuovi computer, nel caso ne aveste uno così: su Amazon c’è una vasta scelta. Oltre ai microfoni con uscita USB – che sono molto diffusi proprio perché si attaccano direttamente al computer e sono comodi da portare in giro – ce ne sono altri con uscita XLR, come è il caso di quelli usati da noi per registrare quando siamo in redazione. Per questi è utile avere anche una scheda audio esterna: è una specie di trasformatore che, per farla facile, è come se traducesse il segnale che arriva dal microfono per farlo decifrare al computer. Quella che usiamo nella redazione del Post non si trova al momento online, ma per fare un esempio questa ha buone recensioni.

Un mouse
Secondo chi si occupa di montaggio, il mouse è meglio del trackpad del computer per selezionare, tagliare e fare altre operazioni di editing. Un qualsiasi mouse con buona sensibilità andrà bene, ma se volete un consiglio il Triathlon M720 di Logitech, che su Amazon costa 45 euro e da MediaWorld 47, è considerato tra i migliori mouse senza fili: si connette al computer, sia Windows che Mac, col Bluetooth o con una chiavetta USB. Se volete spendere un po’ meno c’è il modello Marathon M705, che costa 25 euro su Amazon e 28 da MediaWorld ma non ha la connessione Bluetooth. Qualcuno in redazione usa il MX Master 3 di Logitech, un mouse senza fili che va ricaricato molto di rado e costa 83 euro sul sito di Unieuro.

– Leggi anche: Piccole cose per lavorare bene da casa

Cuffie
Le cuffie diventano necessarie soprattutto per isolarsi, nel caso condividiate la casa con altre persone o siate alle prese con ristrutturazioni condominiali. Il vicedirettore del Post di recente ha comprato le cuffie Bluetooth con cancellazione attiva del rumore QuietComfort 35 II di Bose, molto raccomandate anche per la qualità del suono e la comodità: costano 270 euro su Amazon o 200 euro ricondizionate sul sito di Bose. Un modello più economico consigliato da Wirecutter sono le Jabra Evolve 40 che costano 60 euro su IBS e 65 euro su Amazon: funzionano molto bene nell’isolare l’udito dai suoni dell’ambiente circostante e sono comode anche se le si tiene addosso per una giornata intera. Il microfono è di quelli che si possono posizionare davanti alla bocca e torna molto utile nel caso in cui si voglia registrare una chiamata e avere una buona qualità del suono della propria voce.

In generale, un paio di auricolari o cuffie con microfono sono indispensabili per registrare le chiamate quando si fanno interviste telefoniche da inserire nei propri podcast, quindi se quelli che avete hanno un microfono di scarsa qualità, può avere senso investire in auricolari più sofisticati: per esempio per chi usa dispositivi Apple, gli AirPods (soprattutto i Pro e quelli di terza generazione) hanno un ottimo microfono, oppure i Jabra Elite 65t (90 euro) e i Jabra Elite 4 Active (120 euro).

– Leggi anche: Come scegliere degli auricolari che durano

Spugna e filtro
Una cosa che può tornare molto utile per registrare la propria voce è una spugna, che protegge il microfono dall’aria e dalle asprezze dei suoni CH, SH, S. In alcuni casi è bene usare anche un filtro Anti-Pop, che fa lo stesso lavoro con consonanti come la P e la B: su Amazon trovate un pacchetto che include sia filtro che spugna a 13 euro. L’utilizzo di questi strumenti dipende dalle esigenze di ciascuno, oltre che dal modello di microfono e dalla situazione: un consiglio generale per migliorare la gestione di questi suoni è di non parlare del tutto frontalmente rispetto al microfono, ma un po’ di sbieco.

Programmi per registrazione e montaggio
Per quanto riguarda i programmi per la registrazione e il montaggio, nella redazione del Post se ne usano principalmente due. Uno è REAPER, che è disponibile sia su Windows che Mac e offre una prova gratuita di 60 giorni. Costa circa 50 euro nel caso basti una licenza per uso personale, mentre per prodotti commerciali il prezzo sale a circa 200 euro. L’altro è Audition, che fa parte del pacchetto di Adobe e costa 24 euro al mese dopo una prova gratuita di sette giorni.

Per chi non vuole vestire in un abbonamento, il software per registrazione e montaggio più consigliato è Audacity, che è gratuito e funziona su tutti i sistemi operativi. Se invece non avete bisogno di un programma di montaggio (magari perché qualcuno farà quella parte al posto vostro) e volete solo registrare, potete usare QuickTime Player se avete un Macbook o il registratore vocale di Windows. Per registrare una telefonata potete scaricare sullo smartphone una delle app gratuite che lo fanno, anche se in redazione nessuno ne ha ancora trovata una con una qualità sufficientemente buona. La cosa migliore se volete registrare una conversazione con qualcuno di lontano è usare le app per le videocall che offrono quasi tutte la possibilità di salvare l’audio della chiamata: la più usata al Post è Zoom.

***

Disclaimer: con alcuni dei siti linkati nella sezione Consumismi il Post ha un’affiliazione e ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi. Ma potete anche cercare le stesse cose su Google. Se invece volete saperne di più di questi link, qui c’è una spiegazione lunga.