Nei prossimi mesi la pandemia in Europa potrebbe finire, dice l’OMS

Secondo il responsabile europeo dell'organizzazione, Hans Kluge, è plausibile che a fine anno il virus entri in una nuova fase

(Justin Sullivan/Getty Images)
(Justin Sullivan/Getty Images)

In un’intervista data domenica all’agenzia AFP, Hans Kluge, direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per l’Europa, ha detto che la variante omicron sta portando la diffusione del virus in una nuova fase, che potrebbe significare la fine della pandemia in Europa.

«È plausibile che la regione si stia avviando verso una sorta di fine della pandemia»

Kluge ha detto che, quando l’ondata di omicron si placherà, per alcune settimane e mesi ci sarà un’immunità globale, e questo o grazie al vaccino o perché le persone saranno guarite dall’infezione. Ha aggiunto di ritenere che, in base all’andamento attuale dei contagi, verso marzo la variante omicron potrà avere contagiato il 60 per cento delle persone in Europa, e che nei mesi successivi ci potrà essere un “periodo di quiete” prima che verso la fine dell’anno il COVID-19 torni a causare una nuova ondata di contagi. A quel punto però potrebbe succedere non necessariamente in forma pandemica.

Kluge ha detto che al momento non è possibile dire con certezza che il COVID-19 diventerà una malattia endemica, cioè che diventerà una costante stagionale come lo è ad esempio l’influenza. «Si parla molto di “malattia endemica”, ma endemico significa che è possibile prevedere ciò che accadrà. Questo virus invece ci ha sorpreso più di una volta e quindi dobbiamo essere molto cauti».

Secondo Kluge, in questo momento la cosa più importante è “stabilizzare” la situazione del virus in Europa, in modo che i sistemi sanitari dei vari paesi non siano più sopraffatti dalle ondate di contagi e possano continuare a fornire i servizi sanitari essenziali. Questo per Kluge può avvenire solo migliorando la campagna vaccinale, che varia molto a seconda dei paesi: in Europa ci sono infatti paesi con un ottimo livello di vaccinazione della popolazione, e altri, specialmente nell’Europa orientale, dove sono ancora molto poche le persone vaccinate contro il coronavirus.