Le compagnie telefoniche statunitensi AT&T e Verizon hanno rinviato l’abilitazione delle nuove frequenze 5G vicino ad alcuni aeroporti

Un aereo della compagnia Delta Airlines in arrivo all'aeroporto La Guardia di New York (EPA/ Justin Lane via ANSA)
Un aereo della compagnia Delta Airlines in arrivo all'aeroporto La Guardia di New York (EPA/ Justin Lane via ANSA)

Le compagnie telefoniche statunitensi AT&T e Verizon hanno posticipato l’attivazione delle nuove frequenze della rete 5G vicino ad alcuni aeroporti degli Stati Uniti in seguito alle ampie proteste di diverse compagnie aeree americane, secondo cui i nuovi servizi rischierebbero di interferire con le strumentazioni degli aerei e di avere notevoli ripercussioni sul trasporto di persone e merci. In linea con le richieste delle principali compagnie aeree, AT&T e Verizon hanno accettato di non attivare la nuova rete 5G (la cosiddetta banda C) nel raggio di 2 miglia – 3,2 chilometri – da alcuni aeroporti, che dovranno essere indicati dalla Federal Aviation Administration, l’agenzia federale statunitense che si occupa di aviazione.

L’accordo è stato raggiunto grazie all’intervento dell’amministrazione del presidente statunitense Joe Biden, secondo cui l’attivazione del nuovo 5G nelle immediate vicinanze degli aeroporti avrebbe provocato «disagi potenzialmente disastrosi per i viaggi dei passeggeri, per il trasporto delle merci e per la ripresa economica». Il governo americano non ha chiarito di quanto verrà ritardata l’introduzione del nuovo 5G negli aeroporti designati, ma ha spiegato che le nuove frequenze saranno abilitate in più del 90 per cento delle aree previste a partire da mercoledì 19 gennaio, come pianificato.

Le compagnie telefoniche hanno detto che le nuove frequenze erano già state abilitate in una quarantina di paesi senza provocare problemi.

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