Martin Shkreli dovrà restituire 65 milioni di dollari guadagnati alzando notevolmente il prezzo di un farmaco per malati di cancro e AIDS

Shkreli in una foto del 2016 (Drew Angerer/Getty Images)
Shkreli in una foto del 2016 (Drew Angerer/Getty Images)

Martin Shkreli, controverso ex imprenditore del settore farmaceutico statunitense, dovrà restituire 64,6 milioni di dollari di profitti che lui e la sua azienda, la Turing Pharmaceuticals, avevano ottenuto aumentando da 13 a 750 dollari il prezzo del Daraprim, un farmaco utilizzato da pazienti affetti da cancro e AIDS. Lo ha stabilito venerdì un giudice federale statunitense; la sentenza prevede anche che Shkreli non possa più operare nel settore farmaceutico per il resto della sua vita.

Per l’aumento di prezzo del Daraprim e altri comportamenti spregiudicati ed eticamente dubbi, in passato Shkreli è stato definito «uno stronzo»«l’uomo più odiato negli Stati Uniti» e «un sociopatico moralmente corrotto». È noto anche perché nel 2015 acquistò l’unica copia in circolazione dell’ultimo disco del Wu-Tang Clan, facendo capire di non volerlo far ascoltare a nessun altro.

Nel dicembre del 2015 Shkreli fu arrestato per frode nei confronti di una sua società, e nel 2018 fu condannato a sette anni di carcere e al pagamento di 750mila dollari di multa (635mila euro), oltre alla confisca di beni per un valore di circa 7,4 milioni di dollari (circa 6,3 milioni di euro). Tra i beni sequestrati c’era anche il disco del Wu-Tang Clan, che è stato di recente venduto.