In Campania le scuole dovranno ricominciare in presenza

Lo ha deciso il TAR, accogliendo i ricorsi di governo e genitori contro un'ordinanza regionale che imponeva la DAD

(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

Il TAR della Campania (tribunale amministrativo regionale) ha accolto due ricorsi presentati dal governo e da alcuni genitori contro un’ordinanza con cui il presidente della regione Vincenzo De Luca aveva deciso di non permettere lezioni in presenza nelle scuole dell’infanzia, elementari e medie fino al 29 gennaio. L’ordinanza, adottata come misura per contenere l’epidemia, è stata quindi immediatamente sospesa, e le scuole dovranno ricominciare da domani, 11 gennaio, a tenere lezioni in presenza.

I ricorsi erano stati presentati sulla base della legge 133 del 24 settembre 2021, che dà agli amministratori locali la possibilità di imporre la didattica a distanza solo per specifiche aree del territorio o per singoli istituti, ed esclusivamente in zona rossa o in caso di focolai, tutte circostanze che non riguardano la Campania al momento.

In Campania le scuole sarebbero dovute ricominciare in presenza come in molte altre regioni italiane il 7 gennaio, dopo la sosta per le vacanze natalizie, ma De Luca aveva deciso di imporre la didattica a distanza (DAD). La Campania era quindi stata l’unica regione in Italia in cui la scuola non era ricominciata in presenza per tutti gli studenti, ma solo per quelli delle scuole superiori: ordinanze simili erano state firmate anche da sindaci di alcune città italiane.

De Luca aveva sostenuto che la didattica a distanza per tre settimane per medie, elementari e materne avrebbe consentito «una più vasta vaccinazione infantile» e avrebbe aiutato a «scavallare il picco di contagi previsto per gennaio».