Una canzone dei Fleetwood Mac

Ma la differenza la fa Stevie Nicks

(David S. Holloway/Getty Images)
(David S. Holloway/Getty Images)

Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui.
Due settimane fa, in un weekend in cui ero distratto, diavolo, è morto John Miles: quello di un fantastico pezzo sinfonico-rock di gran successo nei tardi anni Settanta.
Anche Cat Power ha fatto la sua cover di I’ll be seeing you, cercando invano di rovinarla.
Ho una mia posizione sul Natale e sui regali di Natale, ma confesso che anche al millesimo ascolto delle solite dieci canzoni di Natale che si ripetono uguali in ogni negozio in cui entro, non mi stufo mai. Neanche di Let it snow, let it snow, let it snow.
Il direttore delLinkiesta ha perdonato Phil Collins con un bell’articolo, ma ci ha messo parecchio (è un vecchio carteggio).
Ho compilato la solita listina di ascolti di fine anno, molte le sapete, se siete qui da un po’.
Ricordo che a Natale andiamo in vacanza due settimane. La newsletter non arriva le prossime due, ne riparliamo poi lunedì 10 gennaio.

When I see you again
Fleetwood Mac

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When I see you again su Apple Music
When I see you again su YouTube

When I see you again
Will it be the same
When I see you again
Will it be over
When I see you again
Will your great eyes still say

Che tipo pazzesco, Stevie Nicks, e la sua voce. Spacciai una sua canzone stracciacuori appena dopo una settimana di questa newsletter. Qui invece era con i Fleetwood Mac in un disco che li insediò anche negli anni Ottanta e li fece scoprire dai ventenni come me. I Fleetwood Mac erano una band in cui c’erano solo primedonne, e aggrovigliate tra loro e questo fu l’ultimo disco col quintetto più leggendario.

Una delle band più incasinate della storia. Malgrado la lunga sopravvivenza sotto lo stesso nome, ebbero varie formazioni, complici abusi di droghe e intrighi sentimentali tra i membri del gruppo, pescati di qua e di là dall’oceano. Nei loro anni più ruggenti – quelli dell’arrivo di Lindsey Buckingham e Stevie Nicks – i Fleetwood Mac furono composti da due coppie (come gli Abba, con rispetto parlando) più un quinto incomodo. Poi si separarono le coppie, poi si separò la band, ma nel 2014 sono tornati tutti insieme.

Quest’anno, ricorderete, hanno goduto di nuove popolarità (e si sono messi in competizione di vendite con le cose più giovanili e contemporanee) per via di un tormentone sui social network.
When I see you again la scrisse Stevie Nicks ma quel disco fu un tale casino di fatiche e assenze (lei era in tour col suo disco, e a un certo punto pure in un centro a disintossicarsi) che Lindsey Buckingham ci mise un sacco a incollare insieme registrazioni e partecipazioni di tutti: a un certo punto la canzone finisce di cantarla lui. Ma la differenza la fa lei.

What’s the matter, baby
What’s the matter, baby
What’s the matter, baby, baby, baby
What’s the matter, baby
What’s the matter, baby
What’s the matter, baby, baby

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