Il campionato di baseball nordamericano si è fermato in attesa di un accordo sindacale tra giocatori e proprietari delle squadre

(Katelyn Mulcahy/Getty Images)
(Katelyn Mulcahy/Getty Images)

Tutte le operazioni all’interno della Major League Baseball, il principale campionato di baseball al mondo, sono state bloccate e lo rimarranno fino a quando i proprietari delle trenta squadre della lega e il sindacato dei giocatori non troveranno un nuovo accordo collettivo, dopo che l’ultimo, concordato cinque anni fa, è scaduto alla mezzanotte di mercoledì. Per la MLB è il primo “lockout”, come viene chiamata questa situazione negli Stati Uniti, in quasi trent’anni: l’ultimo cancellò una stagione intera ed ebbe grosse conseguenze.

Il sindacato chiede compensi adeguati per i giocatori più giovani, una maggior libertà contrattuale e l’aumento della cosiddetta luxury tax per ciascuna squadra da 210 a 245 milioni di dollari. Chiede inoltre maggior competitività all’interno del campionato tramite una serie di riforme strutturali. I proprietari ritengono invece che i giocatori godano già di uno dei migliori accordi contrattuali nello sport americano e hanno altre esigenze, come l’espansione dei playoff, fino ad oggi disputati da dieci squadre. Il commissario Rob Manfred ha commentato l’inizio del lockout dicendo: «È una giornata difficile per il baseball, ma come ho detto tutto l’anno, c’è un percorso per un accordo equo, e lo troveremo».

Per evitare di rimanere bloccate a lungo, nell’ultimo giorno prima del lockout le squadre del campionato hanno investito complessivamente 1,4 miliardi di dollari nella compravendita di giocatori. L’ingaggio più rilevante è stato quello di Max Scherzer, lanciatore dei Los Angeles Dodgers passato ai New York Mets, dove riceverà 130 milioni di dollari in tre anni.

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