Cos’è questa storia del premio per i netturbini di Roma che non si assentano per malattia

È contenuto in un accordo tra Ama e sindacati segnalato da Repubblica, e ha provocato delle polemiche nella politica locale

(Carlo Lannutti/LaPresse)
(Carlo Lannutti/LaPresse)

La pubblicazione da parte di Repubblica di un accordo firmato tra i sindacati e Ama, la società municipalizzata di Roma che smaltisce i rifiuti, ha provocato una polemica nella politica locale. L’accordo, infatti, include una clausola che prevede degli incentivi ai dipendenti se tra dicembre e gennaio si ridurrà il tasso di assenteismo per malattia rispetto agli scorsi mesi: in sostanza un bonus perché i netturbini non si diano malati e vadano al lavoro.

La misura, presa evidentemente per contenere il problema di accumulo di spazzatura a Roma durante le festività e quello dell’assenteismo in Ama, è stata duramente criticata dall’opposizione. La giunta di centrosinistra del sindaco Roberto Gualtieri ha però negato che si tratti di un bonus di questo tipo, sostenendo che sia invece un normale premio di produttività.

Il grosso problema dei rifiuti non raccolti per le strade di Roma è ormai molto noto anche a chi non vive in città. Era considerata la prima importante questione di cui si sarebbe dovuto occupare il nuovo sindaco di Roma, e infatti Gualtieri nelle scorse settimane aveva presentato un “piano straordinario” per accelerare la pulizia delle strade fino alla fine dell’anno, nell’attesa di progetti più strutturati.

È un problema che ha molte cause, legate alla morfologia del territorio di Roma e a conflitti di attribuzione tra comune e regione, ma a cui contribuiscono anche alcune inefficienze di Ama. Secondo i dati citati da Repubblica, nei primi sei mesi del 2021 in media è stato assente il 15 per cento del personale: «Ogni giorno non hanno timbrato il cartellino 1.074 dei 7.162 impiegati di Ama per una perdita quotidiana di 6.445 ore di lavoro».

È evidentemente la ragione dietro all’accordo segnalato da Repubblica, che prevede una serie di premi individuali per chi sarà più presente durante i giorni del piano straordinario, rinunciando quindi a chiedere permessi e ferie – «360 euro lordi a chi non si assenterà mai da qui a fine anno, 260 euro a chi si assenterà al massimo per tre giorni e 200 per chi si asterrà dal lavoro per un massimo di cinque giorni» – e soprattutto quelli collettivi, oggetto della polemica. Sono previsti se tra dicembre e gennaio tra i dipendenti di Ama si registrerà «una riduzione del tasso di assenza per malattia di almeno il 10%» rispetto ai tassi registrati a settembre e ottobre.

Sabrina Alfonsi, assessora all’Ambiente del Comune di Roma, ha spiegato che «il bonus è legato alla disponibilità del lavoratore a garantire la massima presenza e prevede una premialità per chi decide di rinviare le proprie ferie e le proprie ore di permesso al termine del piano di pulizia straordinaria». Secondo Gualtieri non è un bonus per chi non si dà malato, ma un normale premio di produttività.

L’opposizione del centrodestra ha invece sostenuto che si tratta di «mancette», auspicando che l’assenteismo sia al contrario contrastato con «controlli più serrati e provvedimenti disciplinari severi».