In Sudan è stato nominato il nuovo organo di governo, con a capo il generale che aveva guidato l’ultimo colpo di stato

Abdel Fattah al-Burhan, il generale che ha guidato il colpo di stato in Sudan (AP Photo/Marwan Ali)
Abdel Fattah al-Burhan, il generale che ha guidato il colpo di stato in Sudan (AP Photo/Marwan Ali)

Dopo aver guidato il colpo di stato in Sudan, giovedì il generale sudanese Abdel Fattah al Burhan ha nominato il nuovo Consiglio Sovrano, l’organo di governo del paese, di cui lui stesso è ora a capo. Secondo quanto sostenuto da Burhan, il nuovo consiglio porterà il paese alle elezioni democratiche del 2023. C’è però molto scetticismo al riguardo, anche perché dal Consiglio sono state escluse figure favorevoli alla restituzione del potere ai civili.

Burhan ha nominato come suo vice il generale Mohamed Hamdan Dagalo, detto Hemedti: con gli stessi ruoli, i due guidarono anche il Consiglio Sovrano formato dopo il colpo di stato del 2019, con cui fu deposto l’allora presidente autoritario Omar Bashir. Anche in quell’occasione Burhan e Hemedti dissero che avrebbero riconsegnato il potere ai civili dopo poco tempo, ma ci vollero mesi di trattative e il risultato fu raggiunto solo a metà, visto che il Sudan rimase governato da militari e civili insieme.