È stato condannato a 4 anni di carcere lo psicoterapeuta Claudio Foti, coinvolto nel caso degli affidi nel comune di Bibbiano

(ANSA/ Stefano Rossi)
(ANSA/ Stefano Rossi)

È stato condannato a 4 anni di carcere per abuso d’ufficio e lesioni lo psicoterapeuta Claudio Foti, coinvolto nel caso degli affidi nel comune di Bibbiano e in Val d’Enza, in Emilia-Romagna. Foti era il titolare dello studio Hansel e Gretel di Moncalieri (Torino), specializzato nella gestione degli abusi su minori, e assieme ad altre persone era stato accusato di aver fatto parte di una presunta organizzazione criminale che aveva lo scopo di togliere bambini a famiglie in difficoltà e affidarli, dietro pagamento, a famiglie di amici o conoscenti. È stato processato con rito abbreviato. La procura di Reggio Emilia aveva chiesto 6 anni per i reati di abuso d’ufficio, lesioni gravissime e frode processuale: accusa, quest’ultima, poi caduta.

L’indagine sul cosiddetto “caso Bibbiano”, chiamata “Angeli e Demoni”, era iniziata nel 2018 e nel giugno del 2019 aveva portato ad arresti e misure cautelari per diverse persone collegate ai servizi sociali dell’Unione Val d’Enza, un consorzio di sette comuni che condividono la gestione di diversi servizi. Secondo i pubblici ministeri di Reggio Emilia, gli psicologi e gli assistenti sociali coinvolti nell’indagine, tra cui Foti e la moglie, volevano guadagnare dall’affidamento dei bambini: a questo scopo avrebbero falsificato documenti e manipolato le dichiarazioni dei minori in modo che emergessero situazioni di abusi e violenze in famiglia che in realtà non sarebbero mai avvenute, ma tali da giustificare il loro affido ad altri nuclei familiari.

Tra le 24 persone per cui era stato chiesto il rinvio a giudizio nel giugno del 2020 c’era anche il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, che è stato prosciolto dalle accuse di falso e rinviato a giudizio per abuso d’ufficio, per una questione prettamente amministrativa che riguarda la concessione di alcuni locali pubblici per le attività dello studio. È stata invece assolta l’assistente sociale Beatrice Benati. Per lei la procura aveva chiesto una pena di un anno e sei mesi per violenza privata e tentata violenza privata.

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