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  • Lunedì 8 novembre 2021

Per Obama i giovani hanno il diritto di essere arrabbiati per il clima

Alla COP26 li ha invitati a spiegare agli adulti le conseguenze del riscaldamento globale

(Christopher Furlong/ Getty Images)
(Christopher Furlong/ Getty Images)

Lunedì pomeriggio l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama è intervenuto alla COP26, la conferenza sul clima delle Nazioni Unite in corso a Glasgow, in Scozia, rivolgendosi in particolare ai giovani attivisti ambientalisti a cui ha detto:

«Dovete essere arrabbiati, dovete essere frustrati, ma date una direzione a questa rabbia, controllate questa frustrazione. Continuate a spingere sempre più forte, per ottenere sempre di più – perché è quello che serve per questa sfida».

L’invito di Obama ai giovani («I want you to stay angry, I want you to stay frustrated») ricalca il celeberrimo motto usato nel 2005 dal fondatore di Apple Steve Jobs per incoraggiare i laureandi dell’università di Stanford, lo «Stay hungry, stai foolish», che si può tradurre con «Rimanete curiosi, rimanete un po’ folli».

Obama ha anche detto: «Se i vecchi non ascoltano, dovranno farsi da parte». Ha infatti ammesso che le persone della sua generazione non hanno fatto abbastanza per combattere le conseguenze catastrofiche dei cambiamenti climatici. Ha incoraggiato i giovani a votare «come se la vostra vita dipendesse dal vostro voto, perché è così» e li ha invitati a diffondere consapevolezza tra gli adulti che li circondano, spiegando loro il proprio punto di vista e provando ad ascoltare le persone ancora indifferenti sulla questione climatica, per capire meglio le loro opinioni e collaborare con loro.

Nei circa 45 minuti del suo discorso, Obama ha anche detto che grazie agli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi per limitare le emissioni di gas serra sono stati fatti «progressi significativi», ma ha sottolineato che non siamo ancora vicini ai traguardi prefissati e «dovremo fare di più per affrontare questa crisi». Ha citato il fatto che «alcuni processi erano stati bloccati» dalla decisione dell’amministrazione di Donald Trump di ritirare gli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi: qualcosa di cui lui stesso non fu «affatto contento».

Ha anche criticato il governo russo e quello cinese per il fatto che i loro capi di stato, Xi Jinping e Vladimir Putin, non hanno presenziato alla COP.

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