La Federazione di pallamano ha cambiato il regolamento sulle divise femminili della pallamano da spiaggia, che costringeva le atlete a indossare un bikini

La Federazione internazionale di pallamano (IHF) ha cambiato il regolamento sulle divise femminili previste per praticare la pallamano da spiaggia (beach handball), dopo che negli ultimi mesi c’erano state ampie critiche sul fatto che la divisa richiesta alle atlete fosse un bikini aderente e succinto, mentre quella dei maschi era più comoda e coprente. Le polemiche erano iniziate a luglio, quando le giocatrici della squadra di pallamano da spiaggia della Norvegia erano state multate dalla commissione disciplinare della Federazione europea di pallamano (EHF) perché durante una partita dei campionati europei avevano indossato dei pantaloncini anziché gli slip di un bikini in segno di protesta contro le regole sull’abbigliamento dello sport, giudicate inique e sessiste.

Le nuove regole sull’abbigliamento della pallamano da spiaggia prevedono che le atlete «debbano indossare pantaloncini corti aderenti», e non più «slip del bikini con una vestibilità aderente e tagliati con un angolo in alto verso la parte superiore della gamba»; allo stesso modo, i disegni inclusi nel nuovo regolamento non indicano più un top succinto, come quello richiesto in precedenza, ma una canotta simile a quella della divisa degli uomini, che prevede canottiera e pantaloncini, fin sotto il ginocchio, purché «non siano troppo larghi».

La modifica è arrivata dopo una campagna sostenuta dall’organizzazione che si occupa di uguaglianza di genere Collective Shout, durante la quale sono state raccolte più di 60mila firme. In questi mesi il ministro per la Cultura e lo Sport norvegese, Abid Raja, aveva definito le regole sulle divise femminili «del tutto ridicole» e varie associazioni sportive avevano chiesto le dimissioni dei presidenti dell’IHF e dell’EHF. Nel frattempo i ministri dello Sport di Danimarca, Norvegia, Svezia, Islanda e Finlandia avevano inviato una lettera all’IHF per invitare la Federazione ad aggiornare le regole sull’abbigliamento non soltanto perché soddisfacessero le esigenze delle atlete, «ma anche per sostenere e incoraggiare tutti gli atleti e le atlete a praticare questo sport indipendentemente dal loro genere e dal loro background».