Salvini dice che deve fare autocritica

Per il leader della Lega è necessaria «per me e per chiunque», vista la bassa affluenza alle elezioni amministrative

Il leader della Lega Matteo Salvini (a sinistra) e la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni (a destra). (ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)
Il leader della Lega Matteo Salvini (a sinistra) e la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni (a destra). (ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha commentato i primi e apparentemente deludenti risultati del centrodestra alle elezioni amministrative. Salvini si è concentrato sul basso dato dell’affluenza – nettamente più basso rispetto al 2016 nelle grandi città in cui si è votato – e ha sostenuto che bisogna fare «autocritica».

La maggioranza delle persone non ha ritenuto utile andare a votare e questo comporta per me e per chiunque un’autocritica perché evidentemente dopo un anno e mezzo di COVID, di sofferenza e di paura occorre essere ancora più presenti.

A livello nazionale, nei 1.153 comuni in cui si sono tenute le comunali l’affluenza è stata del 54,69%, mentre nel 2016 era stata del 61,58%. Il dato è ancora più basso nelle grandi città: a Milano 47,96% (53,45% nel 2016), a Roma 47,69% (57,03% nel 2016), a Napoli 47,19% (54,12% nel 2016), a Torino 48,06% (57,18% nel 2016), a Bologna 51,16% (59,66% nel 2016).

Ma le prime analisi del voto suggeriscono un calo asimmetrico, che ha interessato principalmente gli elettori del centrodestra che infatti ha ottenuto perlopiù risultati inferiori alle aspettative: a Milano il pediatra Luca Bernardo sembra aver preso poco più della metà dei voti del sindaco uscente Beppe Sala; e a Napoli il magistrato Catello Maresca del centrodestra sembra essersi fermato a un terzo dei voti di Gaetano Manfredi del centrosinistra e del M5S. Anche a Torino il centrodestra è andato peggio del previsto, e l’imprenditore Paolo Damilano sembra essere arrivato dietro al candidato del PD Stefano Lo Russo.

Salvini ha detto che «il centrodestra ha il dovere di riunire i suoi candidati il prima possibile», aggiungendo che «sicuramente abbiamo offerto ai bolognesi piuttosto che ai milanesi troppo poco tempo per conoscere candidati e programmi» e che «evidentemente il voto di continuità di Bologna piuttosto che di Milano o di Napoli e il non voto di queste grandi città dipende anche dal fatto che siamo arrivati tardi».

Se i risultati definitivi confermeranno quello che suggeriscono quelli parziali, nel centrodestra ci sarà con ogni probabilità un certo subbuglio: la scelta dei candidati, specialmente quelli poco conosciuti prima delle elezioni di Milano e Roma, era stata criticata esplicitamente dal ministro leghista Giancarlo Giorgetti e dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.

La cosa da osservare sarà come questi risultati influiranno sui delicati rapporti di forza tra Salvini e la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, il cui partito secondo i sondaggi sta diventando il primo nel centrodestra. Il primo ha espresso il candidato a Milano, andato molto male, mentre il candidato più prominente e vicino a Meloni era Michetti, il cui risultato è stato comunque tra i migliori per il centrodestra.