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  • Giovedì 23 settembre 2021

Biden sta cercando di fare la pace con la Francia, dopo il caos del patto anti-Cina

Il governo francese si era molto arrabbiato per essere stato escluso dall'accordo, ora le cose potrebbero sistemarsi

Emmanuel Macron e Joe Biden lo scorso giugno (Brendan Smialowski, Pool via AP, File)
Emmanuel Macron e Joe Biden lo scorso giugno (Brendan Smialowski, Pool via AP, File)

Dopo più di una settimana di grandi tensioni a causa del discusso patto militare anti-Cina – quello concluso da Stati Uniti, Australia e Regno Unito e che aveva escluso la Francia e tutti gli alleati dell’Unione Europea –, il governo statunitense e quello francese stanno cercando di fare pace. Joe Biden, il presidente americano, ed Emmanuel Macron, il suo collega francese, hanno parlato al telefono e reso pubblico un comunicato congiunto in cui gli Stati Uniti riconoscono che avrebbero dovuto consultare il governo francese durante la fase di negoziato del patto.

La Francia aveva reagito con molta durezza all’annuncio dell’accordo anche per ragioni economiche. Il patto militare (che si chiama AUKUS, acronimo di Australia, United Kingdom e United States) prevede di dotare l’Australia di sottomarini a propulsione nucleare: questo aveva fatto sì che il governo australiano rescindesse unilateralmente un contratto di fornitura di sottomarini tradizionali proprio con la Francia, dal valore di 66 miliardi di dollari (circa 56 miliardi di euro).

Jean-Yves Le Drian, ministro della Difesa francese, aveva definito la decisione dei tre paesi di escludere gli altri alleati da AUKUS come una «pugnalata alle spalle», e qualche giorno dopo il governo aveva richiamato i propri ambasciatori da Stati Uniti e Australia. Diversi media, in particolare, avevano definito lo scontro tra Stati Uniti e Francia come il peggiore dai tempi dell’intervento americano in Iraq nel 2003, a cui il governo francese era contrario.

– Leggi anche: La Francia si è arrabbiata per essere stata esclusa dal patto anti-Cina

Mercoledì notte però i due presidenti si sono sentiti al telefono per oltre mezz’ora – su richiesta di Biden, come dice il comunicato congiunto, un segnale esplicito del fatto che a fare il primo passo per la riconciliazione sono stati gli Stati Uniti. Nel comunicato pubblicato dopo la telefonata, si legge che «i due leader hanno concordato che la situazione avrebbe avuto benefici da consultazioni aperte tra alleati su questioni di interesse strategico per la Francia e per i nostri partner europei. Biden ha espresso il suo impegno a questo proposito».

In pratica, Biden ha riconosciuto che avrebbe dovuto consultare la Francia sulla questione dei sottomarini, anche se diversi resoconti pubblicati sulla stampa americana sostengono che gli Stati Uniti e l’Australia avessero adottato “misure straordinarie” per fare in modo che la Francia non venisse a sapere del loro accordo.

Biden e Macron si incontreranno a ottobre in Europa per continuare a tenere aperto il dialogo, e l’ambasciatore francese tornerà a Washington la settimana prossima.

Mentre i rapporti tra Francia e Stati Uniti sembrano andare verso la normalizzazione, per ora sono più incerte le notizie sui rapporti con l’Australia. Come ha scritto il Guardian, il primo ministro australiano avrebbe cercato di contattare Macron, che però non ha accettato la sua chiamata. Non ci sono notizie nemmeno sul ritorno dell’ambasciatore francese a Canberra.