La Corte Suprema australiana ha deciso che i media sono responsabili dei commenti sotto ai loro post su Facebook

(Mark Kolbe/Getty Images)
(Mark Kolbe/Getty Images)

La Corte Suprema australiana ha dichiarato che giornali e televisioni che postano contenuti su Facebook sono responsabili dei commenti degli utenti sotto ai loro post. La Corte Suprema lo ha deciso in risposta a un ricorso presentato da alcuni media australiani dopo una sentenza del giugno 2020 del tribunale d’appello dello stato del New South Wales, che aveva condannato diverse testate a risarcire un ragazzo che aveva sporto denuncia per diffamazione.

Nel 2016 diversi giornali australiani avevano scritto di Dylan Voller dopo che era emersa una foto che lo ritraeva legato a una sedia e incappucciato mentre era detenuto in un carcere minorile. Voller, che nel frattempo è stato scarcerato, aveva denunciato tra gli altri l’editore del Sydney Morning Herald e News Corp Australia, l’editore che controlla diversi media internazionali di proprietà di Rupert Murdoch, per aver permesso la pubblicazione di commenti diffamatori ai post su Facebook che linkavano gli articoli che lo riguardavano.

I giornali avevano fatto ricorso sostenendo di non avere responsabilità su ciò che gli utenti scrivono nei commenti ai post su Facebook, ma secondo la Corte Suprema il fatto di aver «facilitato e incoraggiato» la pubblicazione di commenti li ha resi responsabili. Il caso ora verrà esaminato nuovamente dalla Corte Suprema del New South Wales che dovrà decidere se ci sia stata o meno diffamazione nei confronti di Voller.