I mille guai della nuova fabbrica di Tesla in Germania

Avrebbe dovuto iniziare a produrre le prime auto elettriche un mese fa, ma i difficili rapporti con gli ambientalisti hanno rallentato i piani

Il cantiere della Gigafactory di Tesla a Grünheide, Germania, nell'aprile del 2021 (AP Photo/Michael Sohn)
Il cantiere della Gigafactory di Tesla a Grünheide, Germania, nell'aprile del 2021 (AP Photo/Michael Sohn)

Tesla, l’azienda statunitense di automobili elettriche posseduta da Elon Musk, avrebbe dovuto iniziare a produrre le prime auto in Germania il mese scorso, ma alcune lungaggini burocratiche e iniziative legali da parte di gruppi di ambientalisti hanno rallentato l’apertura e l’avvio dello stabilimento. L’iniziativa da 4 miliardi di euro ha il sostegno dei politici locali e nazionali dei principali partiti – compresi i Verdi – e non è considerata a rischio, ma gli ambientalisti segnalano di essere stati lasciati soli nel segnalare l’impatto che la nuova fabbrica sta avendo sull’ambiente.

Nel 2019 Musk aveva annunciato il progetto per la costruzione di uno stabilimento a Grünheide, poco distante da Berlino, come un passaggio necessario per iniziare a produrre le Tesla per il mercato europeo direttamente in Europa, riducendo i costi e i tempi di attesa per i clienti. La proposta era stata accolta con favore dai politici del Brandeburgo e da quelli federali, perché dava la possibilità non solo di creare fino a 12mila nuovi posti di lavoro, ma anche di favorire la transizione verso i veicoli elettrici in Germania, con ricadute sul mercato dell’auto per alcune delle più grandi aziende produttrici di auto presenti nel paese.

A inizio 2020 Tesla aveva avviato i primi lavori per disboscare l’area in cui sarebbe dovuta sorgere la fabbrica, affrontando però numerose iniziative legali avviate dai gruppi di ambientalisti per ostacolare la nuova costruzione. Furono avviate cause per via della rimozione di parte di un bosco, poi per la necessità di tutelare alcune specie animali, compresi rettili e insetti.

Nonostante le difficoltà, la costruzione dello stabilimento è proseguita e secondo Musk è ormai quasi completa, al punto da fargli sostenere che le prime automobili potrebbero uscire dalla fabbrica a ottobre. Non tutti sono però convinti che la produzione possa iniziare così presto, e del resto Musk è noto per fare previsioni molto ottimistiche sui tempi, che le sue aziende non sempre riescono a rispettare.

Il cantiere della Gigafactory di Tesla a Grünheide, Germania, nell’aprile del 2021 (AP Photo/Michael Sohn)

Lo scorso maggio alcuni problemi nella sicurezza del cantiere e un sabotaggio alle linee elettriche, condotto da un gruppo di estrema sinistra (Vulkangruppe), avevano rallentato ulteriormente la costruzione della fabbrica.

Le associazioni ambientaliste negli ultimi mesi hanno inoltre segnalato che Tesla sta costruendo sopra un’area dove si trova una falda acquifera, che la stessa azienda intende utilizzare per le proprie attività produttive con un consumo stimato di 1,4 milioni di metri cubi all’anno. Secondo alcune ipotesi, la falda potrebbe risentirne e così anche le zone limitrofe, che negli ultimi anni hanno avuto problemi di siccità. Gli ambientalisti dicono inoltre che la fabbrica potrebbe contaminare l’acqua della falda, anche se Tesla ha garantito di adottare tutte le misure necessarie, e richieste dai regolamenti, per ridurre il più possibile questo rischio.

La questione della fabbrica di Tesla è molto discussa a Grünheide e ha portato a una certa polarizzazione: da una parte c’è chi sostiene che sia una risorsa fondamentale per l’economia locale e l’occupazione, mentre dall’altra c’è chi teme il suo impatto sull’ambiente. Dopo la presentazione degli ultimi piani per la realizzazione dell’impianto, il ministero dell’Ambiente del Brandeburgo ha ricevuto circa 250 contestazioni. L’azienda non ha ancora ricevuto un permesso definitivo e per questo sta terminando la costruzione della fabbrica a proprio rischio.

Gli analisti ritengono comunque improbabile che Tesla non riceva le autorizzazioni necessarie per avviare le attività una volta terminati i lavori. Il tema è stato affrontato anche nel corso della campagna elettorale per le elezioni federali tedesche, che si terranno il prossimo 26 settembre. I principali candidati alla cancelleria (la cancelliera uscente Angela Merkel non si è ricandidata) hanno dato il loro sostegno e definito importante l’avvio delle attività di Tesla in Europa per l’intero settore dell’auto, con i produttori dei più tradizionali motori a scoppio che stanno sostenendo una difficile transizione verso i motori elettrici.

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