I procuratori di Pechino hanno avviato una causa civile contro Tencent, l’azienda di WeChat

L'icona di WeChat su uno smartphone (AP Photo/Mark Schiefelbein, La Presse)
L'icona di WeChat su uno smartphone (AP Photo/Mark Schiefelbein, La Presse)

I procuratori di Pechino hanno avviato una causa civile contro una divisione di Tencent, una delle più grandi e potenti aziende di internet della Cina. È accusata di aver violato le leggi per la protezione delle persone minorenni con la “modalità giovani” di WeChat, la sua popolarissima app di messaggistica. Negli ultimi tempi i media statali cinesi hanno criticato in varie occasioni le grandi aziende tecnologiche e le autorità statali ne stanno controllando le attività con particolare attenzione: per questo in borsa ci sono stati grossi cali del valore delle azioni di queste società.

In particolare, giovedì le azioni di Tencent hanno perso l’11 per cento dopo che i media statali avevano descritto i videogiochi come «oppio dello spirito», dicendo che il settore dovrebbe essere più regolato. Ad aprile fonti dell’agenzia di stampa Reuters dicevano che il governo cinese stava per fare una grossa multa a Tencent, simile a quella da 18,2 miliardi di yuan (circa 3,3 miliardi di euro) imposta ad Alibaba per «pratiche di monopolio».

Non si sa in che modo la “modalità giovani” di WeChat violerebbe le leggi cinesi. La modalità può essere impostata dai genitori di bambini e adolescenti e limita l’accesso ad alcune funzioni e giochi dell’app: ad esempio non permette di fare pagamenti o di cercare i propri contatti nelle vicinanze. Tencent ha detto che farà una revisione del suo funzionamento.