L’ex parlamentare del centrodestra Nicola Cosentino è stato condannato in appello a 10 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa

(ANSA/CESARE ABBATE)
(ANSA/CESARE ABBATE)

Nicola Cosentino, ex parlamentare di Forza Italia e Popolo della Libertà ed ex sottosegretario all’Economia, è stato condannato in appello a 10 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo il tribunale, Cosentino era il referente politico del clan camorristico dei Casalesi in Campania.

Nel 2016 Cosentino era stato condannato in primo grado a 9 anni: il processo riguardava in particolare la gestione di un consorzio che nel Casertano si occupava dello smaltimento dei rifiuti, in cui grazie a Cosentino si sarebbero infiltrati alcuni esponenti del clan. Il consorzio sarebbe stato usato dai Casalesi per smaltire illecitamente rifiuti tossici.

Secondo la sentenza di primo grado, il rapporto di Cosentino con i Casalesi sarebbe iniziato tra gli anni Ottanta e Novanta e si sarebbe protratto fino al 2004; in appello, però, i giudici hanno contestato a Cosentino che il rapporto con la Camorra sarebbe proseguito fino al 2009, e hanno quindi aumentato di un anno la pena.

Cosentino, che è stato parlamentare per quattro legislature consecutive, dal 1996 al 2013, era stato condannato nel 2016 in via definitiva a 4 anni per la corruzione di un agente del carcere di Secondigliano (Napoli) dove era detenuto. Al momento a suo carico c’è una condanna di primo grado a 5 anni per tentato reimpiego di capitali illeciti con l’aggravante mafiosa.