Sabato pomeriggio l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha presentato il nuovo statuto del Movimento 5 Stelle, che verrà confermato dagli iscritti con una votazione online fra qualche settimana. Il nuovo statuto (PDF) prevede soprattutto l’elezione di un presidente – il fondatore Beppe Grillo ha già detto che proporrà Conte, dopo averci litigato pubblicamente appena una settimana fa – qualche modifica al logo e agli organi interni del Movimento, ma anche una nuova “carta dei valori” che tutti i rappresentanti del partito sono tenuti a rispettare.
Al punto o) della carta dei valori ce n’è uno piuttosto bizzarro, considerata anche la storia del Movimento: si intitola “cura delle parole” e indica che «le espressioni verbali aggressive devono essere considerate al pari di comportamenti violenti». In pratica prescrive ai rappresentanti del Movimento di non usare parolacce nelle dichiarazioni pubbliche: una misura notevole, dato che il Movimento nacque di fatto con una serie di “Vaffanculo-Day” indetti da Beppe Grillo in varie città italiane fra l’8 e il 9 settembre 2007.
Il punto o) si conclude così:
La facilità di comunicare consentita dalle tecnologie digitali e alcune dinamiche innescate dal sistema dell’informazione non devono indurre a dichiarazioni irriflesse o alla superficialità di pensiero. Il dialogo profondo, il confronto rispettoso delle opinioni altrui contribuiscono ad arricchire la propria esperienza personale e l’esperienza culturale delle comunità di rispettiva appartenenza.