La Commissione Europea ha multato quattro società automobilistiche tedesche che si sono accordate per non adottare sistemi di controllo delle emissioni inquinanti

Margrethe Vestager, Commissaria europea per la concorrenza (Diarmuid Greene /Web Summit via Getty Images)
Margrethe Vestager, Commissaria europea per la concorrenza (Diarmuid Greene /Web Summit via Getty Images)

Giovedì la Commissione Europea ha reso noto di aver multato le società automobilistiche tedesche BMW, Volkswagen, Audi e Porsche per un totale di un miliardo di euro, accusandole di essersi accordate per limitare lo sviluppo e l’introduzione nel mercato di sistemi di controllo delle emissioni. All’accordo tra le case automobilistiche aveva partecipato anche Daimler, produttrice dei marchi Mercedes e Smart, la quale però è stata esentata dalla multa per aver svelato l’accordo alla Commissione Europea.

Secondo la vicepresidente della Commissione e commissaria alla concorrenza, Margrethe Vestager, le cinque società avevano stretto un patto di non competizione che prevedeva di non immettere sul mercato sistemi che avrebbero reso meno inquinanti le auto prodotte, benché fossero già in possesso della tecnologia necessaria.

È la prima volta che la Commissione Europea punisce pratiche collusive che hanno l’obiettivo di bloccare l’introduzione nel mercato di innovazioni tecnologiche, e non pratiche più comuni come la fissazione dei prezzi.