La manifestazione del Pride prevista per lunedì a Tbilisi, in Georgia, è stata annullata dopo l’attacco alla sede di due gruppi che avevano organizzato l’evento

(AP Photo/ Shakh Aivazov)
(AP Photo/ Shakh Aivazov)

Lunedì 5 luglio le attiviste e gli attivisti delle comunità LGBT+ di Tbilisi, in Georgia, sono stati costretti ad annullare la manifestazione del Pride che avrebbe dovuto tenersi il giorno stesso dopo che la sede locale di due dei gruppi che avevano organizzato l’evento era stata attaccata e vandalizzata. La sede dei due gruppi legati al Pride era stata circondata da decine di persone che si opponevano alla manifestazione: alcuni uomini si sono arrampicati sui balconi per entrare nell’edificio, poi hanno strappato alcune bandiere arcobaleno e hanno vandalizzato la sede. Sui social network sono circolati anche video in cui si vedono un giornalista con bocca e naso sanguinanti e un uomo a bordo di un motorino che cercava di andare addosso ad altri giornalisti.

Il ministero dell’Interno della Georgia ha detto di «condannare tutte le azioni motivate dalla violenza, incluse le forme di violenza nei confronti dei giornalisti», ma ha sottolineato che gli attivisti erano stati avvisati di possibili violenze e proteste legate alle contro-manifestazioni organizzate dai gruppi contrari all’evento.